La storia del Milan non è fatta solo di grandi campioni e straordinari trofei. La storia del Milan è rappresentata anche da tutti coloro che intorno ai colori rossoneri hanno sempre orbitato, magari raccontandone le gesta in modo eroico. Carlo Pellegatti ne fa parte a tutti gli effetti, è passato, presente e futuro di questo club. Ha vissuto in prima linea ogni nuova era, ha gioito grazie al Diavolo ed ha pianto nei momenti più bui. Giornalista e telecronista, ha seguito i rossoneri ovunque. Per commentare il momento e la crisi del Milan e la posizione di Pioli, Pellegatti è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Crisi Milan, Pioli in bilico: Pellegatti a Tag24
Non è certo un momento facile quello che sta attraversando il Milan di Stefano Pioli. Dall’ultima sosta per le Nazionali a quella al momento in atto, i rossoneri hanno vissuto un momento di flessione importante, riuscendo a portare a casa appena due punti in quattro giornate. Un bottino troppo scarno in campionato, leggermente addolcito solo dalla vittoria in Champions League contro il Paris Saint Germain. Una partita che avrebbe dovuto dare morale, ma il Diavolo non è ancora riuscito a trovare continuità e la pazienza dei tifosi sta man, mano diminuendo. I dubbi sul mister cominciano ad essere tanti, ma lui continua a lavorare a testa bassa perché conosce bene le potenzialità della rosa a sua disposizione. Per commentare la crisi in casa Milan e la posizione in bilico di Pioli, Pellegatti, giornalista storico per i rossoneri, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La sosta può essere un’occasione per tirare il fiato, come la sta vivendo il Milan di Pioli?
“La sosta è sempre un momento particolare e rappresenta un’incognita. Ormai non ci sono più regole. Abbiamo vissuto una prima sosta molto positiva, rilassante, che ci ha consentito di rilanciarci in testa alla classifica e siamo stati 2 punti sopra l’Inter. Poi invece, dall’ultimo impegno delle Nazionali ad oggi tutto è cambiato. Il Milan in questa tornata di partite ha avuto una media pessima, da retrocessione avendo portato a casa appena 2 punti. Solo il Verona ha fatto peggio, pari alla Salernitana. Questo per dire che non c’è una regola, speriamo solo che questo dopo sosta sia positivo e sia decisamente meglio del precedente”.
Come è possibile che il Milan sia la squadra che batte in Champions il PSG e poi la stessa che trova così tante difficoltà con il Lecce?
“questa è la cosa che fa impazzire i tifosi. Non c’è una spiegazione, anche perché o giochi sempre male oppure non puoi giocare così male in determinate partite. Manca continuità e gli infortuni ovviamente hanno condizionato. Il caso ha voluto che contro il PSG abbia giocato la formazione titolare, e il risultato si è visto. Lo ha detto Pioli, non devo certo dirlo io, tutti questi infortuni non possono di certo essere casuali. Questo è un tema importante da affrontare in questa stagione, anzi, in queste stagioni. Non può essere solo sfortuna perché sono troppi casi”.
La posizione di Pioli è in bilico?
“La posizione è figlia solo dei risultati. Se lui torna a un rendimento normale e positivo, la sua posizione si rinforza. Per i tifosi del Milan oggi è sotto tiro e molti non lo vorrebbero più vedere. Io sono più razionale e voglio vedere come evolverà la situazione nelle prossime partite”.
La squadra però è dalla sua parte?
“Penso di sì. Anche contro il Lecce abbiamo giocato una buona ora. Quello che manca, a questa squadra, è un vero leader. Qualcuno che decida quando accelerare, quando fermarsi, quando avanzare e quando rallentare. Questa assenza porta a qualche problema”.
E non può essere Leao?
“Direi di no, innanzitutto perché è ancora acerbo ed è presto. Poi di solito il leader, che decide di accelerare o rallentare è un centrocampista. Difficilmente può esserlo un attaccante”.
Come si spiega la stagione di Theo Hernandez?
“A mio avviso lo vedono tutti peggio di quello che sia. Non è devastante, questo è vero, ma il suo rendimento resta positivo. Il problema è che qui siamo abituato a vederlo sempre da 8 e adesso che è da 6 o 6.5 la differenza si nota”.