Ormai da tempo le criptovalute sono accusate per l’impatto ambientale di cui sono responsabili. Accuse che riguardano in particolare Bitcoin e che sono respinte al mittente dai criptofans e dall’industria ad esse collegate.
Una parte del settore legato all’innovazione finanziaria ha però deciso di trarre le conseguenze da tali accuse e provare a dargli una risposta concreta. Come hanno fatto gli sviluppatori di Ecoterra, una criptovaluta la quale è stata concepita nel preciso intento di proporsi alla stregua di soluzione rivoluzionaria per l’innovazione finanziaria.
Ecoterra: di cosa si tratta
Ecoterra è una blockchain che si propone di fornire risposte in tema di riciclo e compensazione delle emissioni di carbonio collegate alla operazioni condotte al suo interno. In pratica cerca non solo di rispettare l’ambiente, ma anche di offrire un reale contributo alla sua salvaguardia. Nel farlo dispiega un modello di business estremamente originale.
La sua blockchain utilizza il modello recycle-to-earn (R2E) nel preciso intento di incentivare il corretto riciclo di materiali di scarto, a partire dalla plastica. Il programma che lo propone premia i partecipanti con i token nativi, denominati ECOTERRA, scambiandoli coi rifiuti. Questi token, a loro volta, possono essere scambiati con altri in modo da acquistare beni o servizi sulla piattaforma.
È poi presente sulla stessa un marketplace, ove gli interessati possono procedere alla compravendita dei materiali riciclati e di carbon credit. Un’ipotesi che si rivolge in particolare alle imprese, che con questi certificati possono compensare le emissioni nocive collegate alla propria produzione.
Da un punto di vista strettamente tecnico, l’ecosistema di Ecoterra gira sulla blockchain di Ethereum, utilizzando il protocollo ERC-20. Il white paper ufficiale del progetto indica in due miliardi di esemplari la fornitura massima di ECOTERRA.
Come funziona Ecoterra
Per prendere parte al programma occorre soltanto uno smartphone dotato di connessione internet e un codice QR che sarà scannerizzato sui contenitori appropriati. Un requisito che consente il massimo di partecipazione possibile, proprio alla luce della diffusione di questo genere di dispositivo.
Anche per quanto riguarda le competenze tecnologiche non serve nulla di particolare. Gli interessati devono soltanto scaricare l’app ufficiale di Ecoterra, destinata a fungere da hub decentralizzato e costantemente connesso alla blockchain.
Una volta scannerizzate le etichette di barattoli, bottigliette e contenitori di vario tipo in plastica o alluminio, riceveranno dall’applicazione l’indicazione sui più vicini centri di riciclo cui conferire il materiale. Si tratta in pratica di compattatori, ormai diffusi non solo nei grandi centri abitati, ma anche nei tanti borghi disseminati lungo la penisola.
Al loro interno sarà rilasciata una ricevuta sull’avvenuta operazione, da scannerizzare anch’essa sull’applicazione, che a sua volta emetterà la quantità di token corrispondente. I gettoni virtuali così ottenuti potranno essere conservati nel portafogli elettronico oppure destinati per progetti di carattere più o meno ecologico, indicati dalla stessa app.
Le prospettive per il futuro
Ecoterra si propone di dare risposte ad una esigenza sempre più avvertita a livello globale, quella relativa alla necessità di non danneggiare un ambiente già sotto stress. Per farlo prova a rassicurare i suoi utenti garantendo loro che le loro azioni avranno un impatto diretto e misurabile sull’ambiente.
Si tratta di una strategia estremamente accorta. In tal modo, infatti, è possibile radunare intorno al progetto una comunità in grado di rivelarsi un vero e proprio fattore di crescita, consentendo a Ecoterra una visibilità mediatica estremamente preziosa, al di là dell’attuale valore di mercato.
Considerata la polemica in atto ormai da anni su Bitcoin e sul mining incentrato su Proof-of-Work, non stupisce l’attenzione che ha salutato sin dall’avvio Ecoterra. Un’attenzione che potrebbe consentirle di crescere in maniera impetuosa nel corso dei prossimi mesi, soprattutto se la situazione del settore dovesse ristabilirsi del tutto.