La guerra fra Israele e Palestina continua a mietere vittime, specie fra i più giovani. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, un bombardamento dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza avrebbe causato 26 morti, la maggior parte bambini. Mentre il presidente USA Biden torna a chiedere che Hamas liberi gli ostaggi, Israele dà la sua autorizzazione a far passare il carburante dal valico di Rafah.
Guerra Israele-Palestina, i bombardamenti a Gaza fanno 26 morti. Continuano gli attacchi a Jabaliya
Le operazioni militari israeliane, che secondo i vertici dell’esercito dovrebbero distruggere una volta per tutte Hamas, continuano a mietere vittime anche fra i civili palestinesi. L’agenzia stampa palestinese Wafa ha affermato che nel nord della Striscia di Gaza ci sono stati diversi bombardamenti da parte delle forze aeree isrealiane.
Le bombe hanno colpito tre edifici di un quartiere residenziale: il bilancio ammonterebbe a 26 morti, molti dei quali bambini. Il direttore dell’ospedale Nasser di Khan Younis ha confermato la notizia, aggiungendo che anche altre 23 persone sono rimaste coinvolte dai bombardamenti israeliani: le loro condizioni sarebbero gravi.
L’esercito israeliano continua le proprie attività contro quegli ospedali che sarebbero basi operative di Hamas. In quest’ultimo bombardamento, infatti, l’area intorno all’ospedale indonesiano di Beit Lahiya, nel nord di Gaza, sarebbe stata colpita da numerosi ordigni. L’agenzia Wafa afferma che molti cadaveri restano fra le macerie, a causa della difficoltà del loro recupero e della mancanza di spazio per le sepolture.
Secondo al-Jazeera ed al-Arabiya l’esercito di Israele avrebbe dato un’ora di tempo a medici ed infermieri di evacuare l’ospedale di Al-Shifa. Citando il primario di ortopedia di questo ospedale, le due emittenti arabe riferiscono che in tutto il complesso si è diffuso un sentimento di panico e paura per le prossime mosse israeliane, ma nessuno vuole abbandonare i pazienti al loro destino.
Il presidente degli USA Biden: “Hamas liberi subito tutti gli ostaggi”. Si riapre il valico di Rafah per il carburante
Sul piano della politica internazionale, gli ospedali palestinesi rivestono ancora una grande importanza. L’ingresso dell’esercito israeliano nella struttura ospedaliera di Al-Shifa ha ormai piegato uno dei pochi ospedali che, molto a fatica, stava riuscendo a gestire l’ingente mole di feriti causati dagli scontri armati.
La mancanza di carburante ha portato allo spegnimento di molti macchinari salvavita e alla sospensione di diverse operazioni chirurgiche e Israele si è sempre mostrata ferma nella sua decisione di non far passare carburante dal valico di Rafah, al confine fra Palestina ed Egitto. Venerdì, però, 17.000 litri di carburante sono stati consegnati grazie anche alla pressione degli Stati Uniti.
Israele ha acconsentito a questa consegna per alimentare i generatori di alcune società di telecomunicazioni, cosa che permetterebbe a diversi ospedali di portare avanti le loro richieste di aiuti umanitari.