Governo a lavoro sui correttivi dei tagli delle pensioni della Pubblica amministrazione, con possibile penalizzazione delle uscite anticipate. Si tratta dell’articolo 33 della bozza della legge di Bilancio 2024 che stabilisce nuove penalizzazioni ai meccanismi di uscita dei dipendenti del pubblico impiego per il periodo di contributi versati nel sistema retributivo, riferiti agli anni che vanno dal 1981 al 1995.

Nell’ultima riunione che si è tenuta a Palazzo Chigi, hanno parlato di soluzioni il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e la ministra del lavoro, Marina Elvira Calderone.

I sindacati stimano una perdita per i 700 mila lavoratori in attesa di andare in pensione nei prossimi anni del 25 per cento dell’importo mensile, un quarto di trattamento Inps. 

Tagli pensioni Pubblica amministrazione, verso la penalizzazione di quelle anticipate di 700mila dipendenti: chi riguarda? 

Si cerca una soluzione ai tagli delle pensioni previsti dall’articolo 33 della bozza della legge di Bilancio 2024 per i lavoratori del pubblico impiego, sulla quota retributiva dei contributi Inps versati tra il 1981 e il 1995. In tutto sono interessati alla riduzione delle pensioni i lavoratori che versano alla Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali (Cpdel), alla Cassa per le pensioni dei sanitari (Cos), alla Cassa per le pensioni degli ufficiali giudiziari, degli aiutanti ufficiali giudiziari e dei coadiutori (Cpug) e alla Cassa per le pensi degli insegnanti di asilo e delle scuole elementari parificate (Cpi). 

Tutti queste categorie sono a rischio di andare in pensione con un assegno di gran lunga inferiore rispetto a quello che l’Inps ha calcolato finora, senza la novità della legge di Bilancio 2024. Infatti, il taglio avviene sull’aliquota di rendimento che verrebbe ritoccata per tagliare le pensioni dei lavoratori che erano già impiegati nei 15 anni prima dell’introduzione del sistema contributivo puro. 

Tagli pensioni Pubblica amministrazione, di quanto diminuiscono gli assegni dal prossimo anno? 

Stando alle ultime novità emerse dall’incontro di Palazzo Chigi, tra le due opzioni che sono sul tavolo per evitare un impatto cosi diretto dell’articolo 33 della Manovra 2024, il governo dovrebbe agire con i tagli solo sui dipendenti del pubblico impiego che, dal 1° gennaio prossimo, dovessero andare in pensione con una formula anticipata.

Rimarrebbero inalterate solo le pensioni di vecchiaia, in altre parole. L’altra possibile soluzione sarebbe stata quella di rimandare di un paio di anni l’entrata in vigore di questa norma.

Tuttavia, questa soluzione sembrerebbe perdere seguito perché per il prossimo anno (e per i primi anni di applicazione del nuovo sistema previdenziale) i risparmi per le casse dello Stato sono irrisori (11,5 milioni di euro nel 2024). Solo nel proseguo degli anni i tagli darebbero risultati consistenti. Si calcola un taglio della spesa previdenziale di 463 milioni di euro nel 2030, di 1,1 miliardi di euro nel 2034 e del doppio nel 2042. 

Uscita con pensione anticipata penalizzata rispetto alla vecchiaia 

Tra le categorie particolarmente irritate da questa norma vi è quella dei medici e degli infermieri. I sanitari hanno proclamato lo sciopero il prossimo 5 dicembre chiedendo al governo non solo di fare dietrofront su questa norma, ma anche di dare dei segnali importanti per quanto riguarda gli aumenti degli stipendi. Dal prossimo anno, le due categorie di sanitari avranno un aumento della paga oraria straordinaria.