Osmosis è una delle principali applicazioni decentralizzate che girano sulla blockchain di Cosmos. Si tratta di un DEX che ha saputo calamitare consensi da parte di un gran numero di trader intenzionati a non correre i sempre più evidenti rischi collegati agli exchange centralizzati, come Binance o Coinbase.
A consentire la crescita in termini di popolarità di Osmosis sono state alcune caratteristiche estremamente ricercate. A partire dalla evidente convenienza in termini di costi, da standard di sicurezza molto elevati e dalla varietà della proposta di asset al suo interno.
Osmosis: di cosa si tratta
Osmosis è un DEX, ovvero un exchange decentralizzato che si fonda non sul sistema del Market Order, bensì sull’AMM, Automatic Market Maker. Ovvero sui fondi di liquidità su cui altri utenti hanno depositato i propri token per un determinato periodo, in cambio di una rendita passiva.
La piattaforma è stata costruita sull’ecosistema di Cosmos, tanto da rappresentarne ad oggi un buon 40%. Lo scambio, infatti, ha avuto un notevole riscontro da parte di utenti intenzionati a sfruttare un modello di trading meno rischioso, nonostante le apparenze, rispetto a quello dei CEX.
La presenza di chain dedicate, all’interno di questo ambiente, è in grado di riversare notevoli vantaggi agli utenti. A partire dai livelli di sicurezza che sono tipici di Cosmos. Cui si aggiunge la velocità delle transazioni derivante dal fatto che la blockchain principale non è sottoposta a stress da congestione.
Il sistema creato viene servito da un utility token, OSMO, con cui sono pagate le commissioni di ogni transazione effettuata all’interno di Osmosis. Viene inoltre utilizzato per le ricompense spettanti a coloro che apportano liquidità e fanno staking di criptovaluta. Infine, conferisce ai detentori il diritto di partecipare al governo della blockchain. La sua offerta totale ammonta a un miliardo di esemplari e diminuisce anno dopo anno, garantendo quindi carattere deflazionistico all’asset.
A cosa deve la sua popolarità Osmosis?
Osmosis si prospetta alla stregua di un vero e proprio progetto di DeFi (Decentralized Finance). In particolare, offre servizi di trading di notevole livello, meno costosi rispetto a quelli proposti dalle piattaforme centralizzate.
Soprattutto, però, i servizi collegati alle transazioni forniscono molte più garanzie rispetto a quelli di Binance e compagnia. A dimostrarlo sono in primo luogo le vicende ormai notissime di CEX come Mt. Gox, fallito nel 2014, e di FTX, crollato a sua volta nel novembre del 2022 con esiti tragici per coloro che detenevano i propri asset al suo interno.
Il problema degli exchange centralizzati, infatti, è da ravvisare proprio nella detenzione delle chiavi private relative alle criptovalute dei propri clienti. Che è praticamente obbligatoria, esponendoli di conseguenza a clamorosi pericoli.
Nel caso delle piattaforme AMM, invece, tutto ciò non è necessario. A chi desidera fare trading non serve altro che collegare il proprio wallet alla piattaforma, conservando il pieno controllo del proprio tesoro virtuale. Se occorrono competenze tecnologiche più avanzate, il commercio condotto in questo modo si rivela molto più sicuro all’atto pratico, al netto di sempre possibili errori.
Come andrà nel 2024 Osmosis?
Le previsioni per il 2024 sembrano orientate ad una certa fiducia. Molti analisti si attendono un ritorno del sereno sul mercato delle criptovalute, dopo la gelata dell’ultimo biennio. I primi segnali di una prossima fine del crypto winter sembrano del resto manifestarsi in queste settimane, con molti token che vedono crescere in maniera evidente la propria quotazione.
Nel caso in cui la tendenza si consolidasse, anche per effetto del previsto quarto halving di Bitcoin, Cosmosis sembra avere le carte in regola per approfittarne. OSMO è in effetti utilizzato nelle operazioni interne all’exchange e già questo potrebbe sostenerne la quotazione. Proprio per questo motivo non stupirebbe un decollo del suo prezzo nei mesi a cavallo del nuovo anno e anche oltre.