Cos’è l’adenomiosi? Si tratta di una patologia ginecologica solitamente benigna legata alla diffusione dell’endometrio, lungo le pareti muscolari dell’utero.

Questa patologia è anche chiamata endometriosi interna, ma non va assolutamente confusa con la più nota endometriosi, in cui la mucosa ricopre l’utero anche esternamente cosa che non avviene in questo caso.

Cos’è l’adenomiosi: le cause

La causa principale che scatena l’adenomiosi non è ancora del tutto chiara. Nel corso di alcuni studi però si è osservata una correlazione tra lo sviluppo dell’adenomiosi e i seguenti fattori di rischio:

  • interventi di chiusura delle tube;
  • interruzioni di gravidanza;
  • parti cesarei o interventi chirurgici dell’utero;
  • molteplici gravidanze.

Un altro motivo che sembrerebbe essere legato all’insorgenza della patologia è la predisposizione genetica.
Qualunque sia la causa dipende dagli ormoni femminili, chiamati estrogeni che ne facilitano la crescita. Infatti durante il periodo della menopausa, con il calo della produzione ormonale, la patologia tende a risolversi spontaneamente.

L’incidenza dell’adenomiosi è nettamente inferiore inferiore rispetto all’endometriosi, infatti solo l’1% della popolazione femminile ne soffre.

In genere, si diagnostica nelle donne di età superiore ai quarant’anni che hanno avuto uno o più parti, anche se in alcuni casi può verificarsi persino nelle donne più giovani senza figli.

I sintomi

I sintomi più comuni associati all’adenomiosi sono:

  • forti dolori durante il ciclo mestruale e sanguinamento eccessivo;
  • spotting e perdite tra i due cicli mestruali;
  • dispaurenia, cioè dolore durante un rapporto sessuale;
  • dolore pelvico;
  • anemia.

Non sempre però i sintomi risultano visibili, infatti in alcuni casi la patologia potrebbe svilupparsi in maniera asintomatica.

In gravidanza, l’adenomiosi può risultare rischiosa poichè potrebbe portare alla nascita prematura del neonato.

Cos’è l’adenomiosi: il trattamento

Solitamente la terapia per ridurre o risolvere l’adenomiosi, consiste in quattro diverse tipologie:

  • Trattamento del dolore: si basa su farmaci antidolorifici. Non risolve la causa della patologia, ma aiuta la donna ad affrontare il ciclo mestruale sentendo meno fastidio;
  • Terapia ormonale: viene prescritta la cosiddetta “pillola” anticoncezionale che aiuta a regolare la produzione di estrogeni;
  • Termoablazione dei tessuti dell’endometrio;
  • Embolizzazione: si tratta di una tecnica che permette di trattare la patologia in modo poco invasivo senza doversi sottoporre ad interventi chirurgici.

Nei casi molto più gravi o nell’eventualità che le soluzioni elencate non aiutino la paziente si può ricorrere all’intervento chirurgico di rimozione dell’utero o isterectomia.

Esistono degli accorgimenti in grado di prevenire lo sviluppo di forme severe di adenomiosi. Infatti si consiglia sempre di sottoporsi a controlli ginecologici periodici, anche in assenza di sintomi.

Importante anche controllare l’alimentazione che potrebbe aiutare a ridurre i rischi di sviluppare la patologia. Andrebbero evitati alimenti che favoriscono i processi infiammatori, come ad esempio gli zuccheri, la caffeina, gli oli vegetali e gli alcolici.

Infine attenzione anche al consumo smisurato di soia, poichè contiene fitoestrogeni.

Le differenze tra endometriosi e adenomiosi

Poichè l’adenomiosi è molto simile e spesso confusa con l’endometriosi è bene elencare le differenze tra le due patologie ginecologiche.

Prima di tutto l’endometriosi è una malattia cronica benigna che causa l’invasione delle cellule endometriali di altri organi riproduttivi o di altre aree e organi vicini diminuendone di fatto il funzionamento.

Di solito questa, si manifesta nel 10-15% delle donne in età fertile ed è strettamente legata a difficoltà di concepimento. Si tratta infatti di una delle prime cause di infertilità femminile.

In alcuni casi poi l’endometriosi si manifesta associata all’adenomiosi.

L’adenomiosi, a differenza dell’altra patologia, si manifesta legata alla presenza di tessuto endometriale nel miometrio, ovvero nello strato muscolare dell’utero responsabile delle contrazioni durante il travaglio.

La relazione tra le due patologie è chiara e per questo quando una parte del tessuto endometriale si deposita nel miometrio, si possono originare masse o tumori all’interno dell’utero, chiamati adenomiomi che mettono in serio pericolo la salute delle donne.