Sono i social i luoghi dove in questa era della frenesia digitale si offendono atleti, allenatori e dirigenti che, talvolta, replicano. Ettore Messina, coach dell’Olimpia Milano con carriera stellare, è uno di questi. E’ scatenato: “A tutti i vigliacconi e schifosi che ti insultano senza mettere il nome, vorrei fare come Mourinho e dirgli ’35’, come i miei ‘tituli’, più di uno a stagione. Ma la cosa più importante è per i giocatori, per farli sentire in un bell’ambiente e renderli più sereni. Nei momenti più difficili. Poi magari riusciamo a vincere a fine stagione, come successo l’anno scorso”.
Il coach dell’Olimpia Milano scatenato con chi lo offende
Insomma, Messina non le manda a dire a chi lo offende, soprattutto dopo la vittoria in Eurolega con l’Efes e l’abbraccio con il patron dell’Olimpia, Giorgio Armani: “Non volevo dimettermi – ha detto-. Mi sono confrontato sul fatto che avesse ancora fiducia, anche nel modello organizzativo. Anche se, chi lo vuole capire, l’ha già capito. Io nel dubbio, comunque, sono andato a chiedere. Lui nei miei confronti ha avuto sempre gesti carini, non solo quando vinciamo. La sua fiducia è la cosa più importante, quando c’è la rumba, ma soprattutto per la squadra”. E poi Messina si è scatenato contro i leoni da tastiera che dietro l’anonimato offendono il primo che capita a tiro e per questo è sempre più indispensabile che per aprire un profilo social si debba presentare un documento di identità.
Stefano Bisi