Approvata la bozza del Ddl sicurezza in Consiglio dei Ministri. Un pacchetto con nuove norme che prevede misure più stringenti per avviare indagini anti terrorismo, carcere per le donne incinte e neomamme borseggiatrici, armi ai poliziotti anche se non sono in servizio, e pene più severe per chi truffa gli anziani e per chi occupa abusivamente immobili. Vediamo tutte le novità, e cosa cambia con il decreto.
Ddl sicurezza approvato in Cdm, cosa prevede?
Il governo, in data giovedì 16 novembre, ha approvato un pacchetto di norme detto anche Ddl sicurezza, “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela delle Forze di Polizia nonché di vittime dell’usura e dei reati di tipo mafioso”.
Il testo è un disegno di legge che ora sarà inviato alle camere per l’esame. Prevede, tra le varie novità anche apposite misure per contrastare le rivolte in carcere, con reclusioni più lunghe per chi organizza ed incita a violenze all’interno dei penitenziari. Inoltre una modifica agli articoli 633 e 266 del codice penale per inasprire le pene a chiunque commetta il reato di “invasione di terreni o edifici“. In pratica per coloro che occupano abusivamente immobili, anche se con l’aggravante dell’uso della violenza o armi.
Carcere per mamme borseggiatrici e donne incinte
Una tra le grandi novità del pacchetto Ddl sicurezza riguarda la possibilità di detenzione anche per le donne incinte e per le neo mamme. In particolare questa norma è stata introdotta in seguito all’emergenza borseggiatrici, un problema che da tempo le grandi città si trovano ad affrontare. Un provvedimento voluto fortemente dalla maggioranza, che prevede non più il rinvio a giudizio, ma in caso di recidiva una pena da scontare immediatamente anche se le donne condannate sono in stato di gravidanza o hanno figli minori di tre anni.
Le borseggiatrici potranno essere inviate quindi in istituti di custodia, inoltre in seguito a condanne per reati dello stesso tipo, i questori locali potranno disporre un divieto all’accesso alle metropolitane e alle stazioni ferroviarie. Introdotta anche una punibilità per chi induce i minori di 16 anni all’accattonaggio, costringendoli con violenze e minacce.
Nuove norme anti terrorismo
Nel Ddl sicurezza, vista l’emergenza attuale, sono state previste misure anti terrorismo che permetteranno l’avvio delle indagini, in caso di sospetti, configurando anche un nuovo tipo di reato. Sarà punibile con la reclusione da due a sei anni di carcere, il possesso di materiale informativo sulla costruzione di ordigni e manuali su bombe e armi.
Una modifica introdotta alla luce degli ultimi arresti di esponenti jihadisti ai quali sono state sequestrate queste documentazioni. Nella bozza del testo si legge che la pena sarà applicata a chi detiene o si procura materiali che contengono informazioni su congegni bellici, armi, anche batteriologiche e chimiche. O più in generale istruzioni su come compiere atti di violenza nei confronti dei servizi pubblici, con finalità di terrorismo. Anche se nei confronti di paesi esteri o istituzioni internazionali.
Pene più severe per le truffe agli anziani
Per le truffe agli anziani, in continuo aumento come tipo di reato in Italia, sono state previste dal Ddl sicurezza misure più stringenti. Nello specifico l’arresto in flagranza e l’aggravante con inasprimento della pena.
Il periodo di reclusione passa da 1 – 5 anni precedentemente previsti dalla legge agli attuali 2 fino a 6 anni. Sempre a seconda della gravità del fatto commesso. Sarà possibile inoltre applicare misure cautelari direttamente in carcere, e multe che vanno dai 700 ai 3000 euro.
Armi ai poliziotti non in servizio
Altra novità del pacchetto sicurezza è sicuramente quella di garantire ai poliziotti non in servizio la possibilità di detenere armi per uso privato. Diverse da quelle in dotazione per lavoro da ordinanza, e senza preventiva licenza o altra autorizzazione.
Una delle norme che più ha fatto discutere a livello politico perchè molti temono una svolta che potrebbe portare a pericolose conseguenze. Liberalizzando l’uso delle armi, anche se si tratta di forze dell’ordine che sono abituate ad utilizzarle, c’è il rischio di una “deriva da far west”. Come ha commentato l’associazione Antigone.