Sul pagamento di imposte, contributi e ritenute verso il Fisco, slittano di nuovo tutte le scadenze per le regioni danneggiate dalle alluvioni di maggio 2023, ovvero Emilia Romagna, Toscana e Marche. Il precedente termine era fissato al 20 novembre prossimo, mentre la conversione in legge del decreto 132 del 2023 (decreto “Proroghe”) rimanda ancora la scadenza ultima. Si tratta di tutti i versamenti verso il Fisco in genere (ritenute alla fonte, addizionali regionali e comunali dell’Irpef), pagamenti di contributi previdenziali e assistenziali e premi per l’assicurazione obbligatorio.

Non variano, invece, le scadenze della Rottamazione quater delle cartelle, il cui termine ultimo per la presentazione delle domande di definizione agevolata è scaduto a fine settembre scorso e si attendono gli esiti dell’Agenzia delle entrate – Riscossione (Ader).

Pagamento imposte e contributi Emilia Romagna, Marche e Toscana, slittano tutte le scadenze: ecco entro quando pagare

I contribuenti delle regioni Emilia Romagna, Toscana e Marche avranno più tempo per effettuare gli adempimenti nei confronti del Fisco, nonché per il pagamento dei contributi assistenziali e previdenziali. In sede di conversione del decreto legge “Proroghe” (Dl 132 del 2023), la scadenza ultima ha subito una rettifica dal 20 novembre 2023 al prossimo 10 dicembre.

Uno slittamento di 20 giorni che consentirà ai contribuenti delle tre regioni di affrontare le scadenze con più calma, data anche la densità di termini fiscali di fine novembre. Entro la fine del mese, infatti, tra le altre scadenze vi è anche il pagamento del secondo acconto Irpef per le partite Iva che non dovessero rientrare o non volessero rimandarne il pagamento a gennaio 2024.

Sta di fatto che il provvedimento votato in Commissione Finanze del Senato ha ottenuto il via libera. Il comma 2 quater dell’articolo 3, del Dl 132 del 2023 contiene, infatti, lo slittamento di tutte le scadenze fiscali fino al 10 dicembre 2023.

Pagamento imposte Emilia Romagna, chi può usufruire della proroga?

Il decreto varato dal governo (Dl “Alluvioni”) all’indomani dell’emergenza maltempo, aveva sospeso i pagamenti fiscali, tributari e contributivi tra il 1° maggio e il 31 agosto 2023. La fine di agosto rappresentava la data di cessazione degli effetti del decreto legge 61 del 2023 (Dl “Alluvioni”).

La tregua fiscale riguarda tutti i cittadini che, alla data del 1° maggio 2023, avevano la residenza nei Comuni delle tre regioni colpite dal maltempo. Per quanto riguarda le imprese, il requisito richiesto per la sospensione dei pagamenti è l’avere la sede legale od operativa. 

Quali versamenti sono sospesi fino al 10 dicembre 2023?

Lo slittamento riguarda svariati pagamenti tributari, contributivi (previdenziali e assistenziali) e premi di assicurazione obbligatoria. Nell’elenco rientrano i pagamenti anche delle ritenute alla fonte previste dagli articoli 23 e 24 del decreto del Presidente della Repubblica numero 600 del 1973 e i versamenti delle trattenute inerenti le addizionali regionali e comunali dell’Irpef. 

I pagamenti sono da farsi entro il 10 dicembre prossimo per non incorrere in alcuna sanzione e interessi. La tipologia di versamento prevista è in un’unica soluzione. La sospensione dei pagamenti riguarda anche i pagamenti delle cartelle tributarie e non tributarie, emesse dagli agenti della riscossione nel periodo di riferimento dal 1° maggio al 31 agosto 2023. Rientrano in questi versamenti anche gli avvisi di accertamento esecutivo e gli avvisi di addebito. 

Rottamazione quater, le scadenze per le regioni alluvionate

Risultavano sospesi, nel periodo da maggio ad agosto, anche le rate inerenti provvedimenti in essere, tra i quali la Rottamazione ter (di cui alla definizione agevolata prevista dagli articoli 3 e 5 del decreto legge 119 del 2018). Riguardo alle cartelle, gli avvisi di addebito e l’accertamento, i termini di versamento sono ripresi a decorrere dal 1° settembre 2023. 

Rispetto alle altre regioni italiane, in quelle alluvionate i termini della Rottamazione quater sono stati spostati in avanti di tre mesi. Pertanto, la domanda di definizione agevolata andava presentata entro la fine di settembre scorso mentre l’esito dell’Agenzia delle entrate arriverà entro il 31 dicembre 2023. Si potrà pagare la prima rata entro il 1° gennaio 2024, mentre la seconda scade meno di un mese dopo, il 29 febbraio 2024.