Per usare un soprannome rubato al mondo del calcio, Sinner è il “The Normal One”, schivo, lontano da social e riflettori, fa parlare di se solo con quello che fa in campo: e il pubblico apprezza

Successo dopo successo, Jannik Sinner ha conquistato un pubblico di sostenitore sempre più grande e la “tendenza” non sembra volersi fermare

Difficile non riconoscere come questo sia – giustamente legittimato dalla vittorie – il momento di Jannik Sinner. Sia dal punto di vista del rendimento tennistico, sia dal fronte della popolarità. Per il primo aspetto, senza andare troppo lontano, quello che il tennista italiano sta facendo alle Finals di Nitto Cup qui a Torino, a conclusione di una stagione strepitosa fatta di vittorie e rendimento altissimo, parla chiaro. Ieri Sinner, dopo aver battuto il numero uno al mondo, un certo Nole Djokovic, è approdato in semifinale delle ATP Finals battendo anche il norvegese Holger Rune per 6-2, 5-7, 6-4 dopo due ore e mezza di gioco. Con questo risultato, Sinner si piazza al primo posto nel girone. E a seguito di questo ulteriore successo, il mondo dei social si è scatenato. Una raffica di meme apparsa su tutte le piattaforme social hanno celebrato in maniera ironica e dissacrante la serie di vittorie del tennista. Altri numerosissimi post si sono concentrati sul risultato, omaggiando il talento cristallino di Sinner, il quale, adesso, qualsiasi cosa tocchi diventa “popolare”. Basti pensare al colorato – nonchè mascherato – fanclub che lo segue con encomiabile fedeltà ad ogni partita, i Carota Boys (ma sembra stiano spuntando anche le Carota Girls…) o il successo che riscontrato fin da subito sui social il suo “piccolo fan”. Stiamo parlando di quanto accaduto ieri, quando il “Sinner’s Biggest Fan”, ovvero il giovane che ha accompagnato il tennista in postazione prima dell’inizio della sfida con Rune, ha suscitato subito la simpatia del pubblico, grazie all’espressione sorridente e la palese felicità con cui ha svolto il suo compito. A rendere ancora più interessante il fenomeno social legato a Sinner, personaggio schivo e riservato, lontano dal gossip e dalla mondanità, è proprio l’uso che fa Sinner dei social stessi. Un uso “limitato” al lato sportivo, contenuto, senza nessuno spazio per il privato e che comunque gli garantisce la cifra importante di più di un milione di follwers. Non male se consideriamo i numeri di questo sport, specialmente in Italia. Lo ha ammesso lui stesso, i social non gli piacciono tanto. Questa mattina, in una intervista su La Repubblica, Domenico Procacci lo ha definitivo simile a Borg, “un campione essenziale”. Essenziale e vincente. E non solo. Su La Stampa invece, Rita Grande lo definisce un esempio per i bambini.

“O è un campione o è un traditore”: Sinner, dalle polemiche sulla sua assenza alla Coppa Davis fino al tripudio torinese

Una delle telenovele spotive di questa estate – molto sentita, ricca di aggiornamenti – era incentrata sull’assenza di Jannik Sinner alla Coppa Davis. Una assenza, dovuta a motivi fisici, che fece molto discutere, tra chi capiva e sosteneva la decisione presa, e chi invece si schierava sul fronte totalmente opposto. A fare sintesi della vicenda fu il Ministro dello Sport Andrea Abodi, proprio ai microfoni di Tag24, a seguito della vittoria del tennista italiano agli Open China a Pechino.

“A malincuore Sinner a Bologna non è andato perché non stava bene, e comunque aveva una stagione da proseguire e un obbiettivo da raggiungere, che oggettivamente sono le finali di Torino. O è un campione o è un traditore. Ci vorrebbe più equilibrio nella rappresentazione, anche andando più in profondità delle scelte che vengono fatte a quel livello. Scelte che tengono conto di un aspetto importante, quello psicologico, ma anche quello fisico.