Gli studenti si ritrovano per lo sciopero di venerdì 17 novembre 2023: hanno organizzato un flash mob sotto il MIUR a Roma. Partecipano attivamente alla protesta promossa da Cgil e Uil contro la manovra.

Colgono questa grande occasione per manifestare in opposizione al governo che si è astenuto durante la risoluzione dell’ONU per il cessate il fuoco a Gaza. Dicono stop al massacro del popolo palestinese.

Sciopero 17 novembre 2023, il flashmob degli studenti per il popolo palestinese

Al centro della manifestazione, c’è l’intento dei sindacati di alzare i salari, migliorare la condizione delle pensioni e, soprattutto, contestare la legge di bilancio, fortemente osteggiata dalle opposizioni.

Incluso nello sciopero è anche il mondo dell’università e della ricerca. Tantissimi studenti aderiscono e manifestano, organizzando cortei. Si schierano contro la Guerra in Medio Oriente, contestando l’astensione dell’Italia durante la risoluzione dell’ONU.

Ad attirare l’attenzione di Tag24 è il flashmob organizzato da alcuni studenti sotto il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (MIUR, in Viale Trastevere.

Nel video riportato di seguito vediamo una ragazza indossare la maschera di Giorgia Meloni e sporcarsi le mani di rosso: un atto simbolico che rappresenta la violenza, il sangue.

La studentessa “mascherata” spiega a Tag24:

“Abbiamo deciso di fare questo flashmob il 17 novembre, durante la giornata del diritto allo studio, non soltanto per ribadire un diritto fondamentale, ma anche per ricordare studenti e studentesse che in questo momento vengono massacrati, di cui il governo italiano non si sta minimamente interessando, data l’astensione del governo durante la risoluzione dell’ONU“.

I manifestanti gridano le loro ragioni, armati di megafono, davanti al ministero:

“Siamo qui per denunciare una situazione inaccettabile per la nostra generazione. Composta di precarietà, di tagli, di un diritto all’istruzione che non viene garantito. Oggi è la giornata internazionale dello studente e non potevamo pensare di celebrare questa giornata senza prima ricordare tutti i giovani palestinesi, che lì in Palestina non hanno un diritto all’istruzione garantito, non hanno un diritto alla casa, non hanno un diritto alla vita. Per questo noi oggi siamo qui a denunciare il voto di astensione dall’Italia alla risoluzione dell’ONU e a chiedere un immediato cessato il fuoco, pace e giustizia per il popolo palestinese. “

Gli studenti urlano il loro stop al genocidio attualmente in corso e si ribellano di fronte ad un governo che, secondo le loro proteste, mostra un silenzio agghiacciante, scegliendo di astenersi:

“Con questa scelta di astensione il governo non si sta schierando contro un massacro a cui noi vogliamo mettere la parola FINE.”

Ecco il corteo degli studenti in partenza:

Lo sciopero contro la legge di bilancio

Durante questa giornata importante di sciopero, gli studenti attaccano duramente la manovra e gridano davanti al MIUR:

” Una legge di bilancio che non finanzia il diritto allo studio, che non investe sulle nuove generazioni e che ancora una volta si dimentica del loro futuro. Se si sceglie di sottofinanziare il diritto allo studio, i diritti di studenti e studentesse, se si sceglie di sottofinanziare il futuro di questa generazione, non si garantiscono luoghi di cultura e coscienza critica.”

La rappresentante di Rete Degli Studenti (RDS) Beatrice Fiori, continua a contestare il governo in una breve intervista Tag24, spiegando ancora le ragioni dei manifestanti:

“Studenti e studentesse non hanno strumento più potente dello sciopero per manifestare il loro dissenso rispetto ad un sistema che non sta funzionando: un sistema che non ci tutela e che soprattutto non tutela i nostri diritti. Questo governo ci sta tagliando e stracciando a brandelli il futuro.”

Ecco le parole di Maya Issa, durante la manifestazione pro-Palestina del 10 novembre.