Gli Stati Uniti sospettano un coinvolgimento della Bielorussia nell’allontanamento sistematico di bambini di nazionalità ucraina, con la Russia a muovere i fili della deportazione di più di 2.400 minori. A dare l’allarme è l’Osservatorio dei conflitti, programma sostenuto dal Dipartimento di Stato americano.
Secondo un rapporto diffuso dall’Ufficio del portavoce del ministero Usa, sono appunto migliaia i bambini tra i sei e i 17 anni trasportati nelle regioni bielorusse. Le giovani vittime provengono dalle regioni occupate dell’Ucraina: nelle strutture bielorusse verrebbero sottoposti a riabilitazione politica e culturale. Ma non solo: la loro istruzione e il loro addestramento militare li renderebbe assoggettati agli interessi politici di Bielorussia e Russia.
Bielorussia coinvolta nella deportazione dei bambini dall’Ucraina: i minori strappati alle famiglie per volere della Russia
Secondo le informazioni statunitensi, i bersagli preferiti dai funzionari responsabili di queste operazioni di ricollocazione sono bambini provenienti da popolazioni vulnerabili. Tra loro ci sono infatti individui disabili, poveri, presunti orfani e provenienti da famiglie con genitori militari. I bambini vengono separati con la forza dalle loro famiglie per essere messi al servizio della Russia.
Una situazione drammatica, che però è solo una faccia della medaglia del destino dei bambini in questi contesti di guerra. Spesso e volentieri, infatti, se i piccoli rimangono tra le braccia dei loro cari i loro rischi sono anche peggiori. Lo dimostrano gli ultimi bilanci sui decessi minorili in Ucraina: più di 500 dall’inizio del conflitto.
Anche per correre ai ripari, nelle ultime settimane Kiev ha annunciato l’evacuazione di centinaia di loro dalle zone più calde dei bombardamenti.
Bombe nella regione di Sumy, esplosioni anche nella zona orientale di Kharkiv
Secondo l’amministrazione militare della regione di Sumy, nell’Ucraina nord-orientale, le forze di Mosca hanno bombardato a più riprese l’intero oblast, almeno 10 volte nel corso della giornata di ieri, giovedì 16 novembre. Lo riporta il quotidiano Kyiv Independent.
Tra le cinque comunità più colpite, quella di Druzhbivka ha subito gli attacchi più massicci, con 26 esplosioni risuonate nell’area.
Sempre ieri, in serata, una serie di esplosioni hanno scosso la città di Chuhuiv, nella regione ucraina orientale di Kharkiv. Lo riferiscono i media locali. Altre bombe sarebbero piovute anche dai cieli del capoluogo omonimo della regione.
Nelle ultime ore, l’allarme antiaereo è scattato in quattro regioni dell’Ucraina: in Vinnytsia, Dnipropetrovsk, Sumy e Khmelnytskyi.
Gli attacchi nella regione di Kherson hanno causato sei vittime e dieci feriti. È il bilancio del portavoce dell’amministrazione regionale Oleksandr Tolokonnikov.
Dagli Usa 500 milioni per rafforzare le infrastrutture energetiche di Kiev
Gli Stati Uniti sono pronti a contribuire per rafforzare le infrastrutture energetiche del Paese invaso, uno dei bersagli preferiti della Russia con l’arrivo dell’inverno. A confermarlo è Geoffrey Pyatt, assistente Segretario di Stato americano per le risorse energetiche.
500 milioni andranno a soddisfare esigenze urgenti, a cominciare dall’approvvigionamento di nuovi trasformatori. Necessaria soprattutto la ricostruzione delle infrastrutture energetiche distrutte da Mosca.
Insieme al governo ucraino, gli Usa sono al lavoro per costruire un sistema energetico decentralizzato, che sia completamente integrato con l’Europa.
Vladimir Putin ha cercato di trasformare il freddo invernale in un’arma e di usare l’inverno come strumento per spezzare la volontà del popolo ucraino. Sono sicuro che fallirà.