Il Ddl sulla carne coltivata in vitro è legge e il ministro Francesco Lollobrigida incontra gli agricoltori fuori dal Parlamento per festeggiare con loro l’importante traguardo. Una norma che, secondo il ministro, convincerà anche altri Paesi dell’Unione Europea, che seguiranno l’esempio italiano.

Ddl carne coltivata, Lollobrigida:

Il disegno di legge che introduce il divieto di produzione e vendita di carne prodotta in laboratorio è legge. La Camera ha approvato il testo del governo con 159 voti favorevoli.

Inevitabilmente soddisfatto il ministro il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, strenuo difensore del provvedimento, visto come estremo baluardo a difesa dell’eccellenza italiana.

Terminata la votazione, il ministro ha raggiunto il presidio degli agricoltori della Coldiretti, che si era riunito dalla mattinata di oggi, 16 novembre 2023, davanti a Palazzo Chigi. Circondato dai cronisti, tra cui l’inviato di TAG24 Michele Lilla, Lollobrigida ha sottolineato come gli agricoltori abbiano nel governo Meloni un alleato che li rispetta.

“Il mondo delle imprese agricole non deve essere inquadrato come un mondo antiquato, senza innovazione o tecnologie, ma va raccontato come composto da persone che hanno saputo sopravvivere in un contesto in cui l’agricoltura è stata spesso marginalizzata e considerata nemica dell’ambiente. Questo mondo, ora, ha un governo che lo rispetta”.

Sul testo pesa, adesso, il rischio di una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea. Lollobrigida non sembra temere questa possibilità, sostenendo che l’Italia farà da apripista tra le nazioni europee per sottoscrivere norme simili a quella approvata oggi.

“Non siamo più soli perché, lo dico con chiarezza, andremo a Bruxelles con un documento presentato dall’Italia ma sottoscritto da diverse nazioni – Austria, Francia e molte altre – nel quale si inquadra una nuova visione del mondo agricolo“.

“Legge importante a tutela della qualità italiana”

Raggiunto il presidio, il ministro è stato accolto dagli applausi dei lavoratori della terra e dal ringraziamento del presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.

Lollobrigida ribadisce come la legge rappresenti una questione identitaria. La battaglia per l’agricoltura italiana, nelle parole del ministro, diventa una battaglia per un’eccellenza che il mondo ci invidia.

“Si tratta di una legge importante, che proibisce di divaricare il nostro sistema di alimentazione dal nostro modello di produzione legato al lavoro, alla terra, a quelle passioni che rappresentano la qualità che l’Italia garantisce nel mondo”.

Nella gioia del trionfo, tuttavia, deve esserci spazio anche per la condanna della violenza. Il ministro non può, dunque, esimersi dal condannare quella che i deputati di +Europa Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova definiscono come una vera e propria aggressione nei loro confronti, da parte del presidente di Coldiretti.

“Mi è stato chiesto di condannare qualsiasi episodio di violenza verbale o fisica. Per me non è difficile farlo poiché vengo da una forza politica che è sempre stata oggetto di aggressioni. Non conosco i fatti e non entro nel merito, quindi la mia condanna è generale. Il collega Della Vedova ha affermato di essere stato aggredito e che farà una denuncia, quindi sarà la magistratura a decidere cosa è avvenuto e quali responsabilità attribuire. Non spetta a me farlo”.

Infine, ritrovando i giornalisti dopo l’incontro con gli agricoltori, Lollobrigida è tornato sull’Europa, con la convinzione che l’esempio dell’Italia sarà seguito da altre nazioni europee.

“Abbiamo fatto un passo avanti rispetto a politiche che tutelano i nostri prodotti che contrastano quelli che sono i tentativi di divaricare il rapporto che da sempre c’è tra uomo, natura e lavoro. Crediamo di poter convincere anche l’Unione Europea che questa sia la strada giusta e crediamo che altre nazioni seguiranno l’esempio dell’Italia, che oggi è avanguardia in questo senso”