Italia-Macedonia, le parole di Luciano Spalletti in conferenza stampa. – Sosta per le nazionali decisiva per l’Italia di Luciano Spalletti, che deve conquistare punti decisivi per ottenere la qualificazione a Euro 2024. Azzurri che continuano a giocarsela con l’Ucraina, avversaria nell’ultima giornata, ma prima c’è la Macedonia del Nord. Un match da vincere a tutti i costi per la selezione italiana, che arriverebbe poi a pari punti con l’Ucraina all’ultima sfida e avrebbe due risultati su tre a disposizione per accedere alla fase finale di Euro 2024, dove già l’Inghilterra – nello stesso girone degli Azzurri – è qualificata.
L’Italia dovrà rinunciare a Gatti, Locatelli, Bastoni e Vicario, tutti per infortunio, che hanno lasciato il ritiro in questi giorni. Di seguito le dichiarazioni di Luciano Spalletti in conferenza stampa alla vigilia della sfida tra Italia e Macedonia del Nord.
Italia-Macedonia, le parole di Spalletti in conferenza stampa
L’Italia di Luciano Spalletti si prepara ad affrontare la Macedonia del Nord in una sfida da vincere per arrivare poi più tranquilli al match contro l’Ucraina. La squadra azzurra affronterà la selezione macedone all’Olimpico di Roma, pronto ad accogliere l’Italia. Dopo le parole di Federico Chiesa a Sky Sport, ha parlato anche Luciano Spalletti – che dovrà rinunciare a qualche infortunato – nella classica conferenza stampa pre partita. Di seguito le sue dichiarazioni alla vigilia della partita.
Si tenta di andare a toccare tutte le corde necessarie per affrontare una partita di questo livello, abbiamo a disposizione una settimana in cui bisogna riempire bene quel tempo. Bisogna stare attenti a non andare ad eccedere. Ci sono degli studi fatti e poi bisogna andare a confrontarsi. Abbiamo fatto un allenamento doppio per andare a mettere in paro quelli che hanno giocato al sabato rispetto alla domenica. Noi stiamo attenti, anche se è capitato l’infortunio di Bastoni. Noi facciamo attenzione, probabilmente c’entra anche un po’ di tensione in queste cose e la voglia totale di esserci dei ragazzi che li fa andare oltre.
Spalletti ha poi continuato, parlando anche di disponibili e indisponibili.
Si va a ragionare in maniera corretta ed allenarsi in maniera serena, poi anche io devo imparare come ci si comporta in queste tempistiche di lavoro. Ho modificato qualcosa di me rispetto a quanto facevo prima. Dobbiamo capire anche la responsabilità della nostra maglia che aumenta. Vicario è a Coverciano, mentre Kean è disponibile. Noi abbiamo tre bravissimi a calciare i rigori, ma mi aspetterei per la sua personalità e la qualità di vedere Jorginho prendere la palla. Per il suo valore di uomo e professionista, oltre che di specialista. Sono sicuro che non si tirerà indietro, l’ho conosciuto in questi giorni e mi ha fatto una grande impressione nel riuscire a far muovere la squadra e la volontà di stare dentro al gruppo. La sua voglia di partecipare a queste partite senza riprova, lui è sempre stato presente
Spalletti ha poi proseguito rispondendo alle domande dei giornalisti:
Siamo un po’ abituati a queste situazioni che possono capitare nel calcio, al di là della fatica per le partite ravvicinate c’è una fatica psicologica che intossica i muscoli quando si gioca per risultati importanti. Fa piacere vedere calcio sul divano di casa e spero che si giochi il più possibile, sono fatto al contrario. Mi piace veder ruzzolare la palla e vedere giocatori con qualità che ti lasciano a bocca aperta. Si rischia che giocare sempre porti a una routine che faccia perdere un po’ di qualità, la routine rischia di non accenderla. Questo dipende dall’automatismo, non è detto che però giocando diverse partite il calciatore si infortuni. È sempre la testa che determina i problemi muscolari. Se si fa una valutazione si vedrà che i problemi ci sono nelle squadre dove non tutto si sviluppa in maniera positiva.
Luciano Spalletti ha poi proseguito parlando dell’incontro con Totti:
“Per me sarà bellissimo tornare all’Olimpico con qualunque atmosfera troverò. Una roba che tocca solo a quelli fortunati come no, con un totale pubblico a disposizione e provando a far vedere il nostro valore. Quando entrò in uno stadio e vedo la curva piena, è un’emozione come vedere un tramonto o un quadro. Qualsiasi sarà il loro comportamento. Al Bambin Gesù è stato creato un momento di vita toccante, già c’ero stato con Francesco e sono stato felice di essere lì a salutare i bambini. Mi sembra di donare 1 e ricevere 1000 perché quando entriamo nelle stanze diventano con gli occhi di mille colori perché ti vedono come un supereroe, ma sono loro che hanno questo super potere. Sono loro a darti amore perché c’è bisogno di amicizia vera. È stato per questo ancora più bello abbracciarmi lì con Francesco, lui è stato un capitolo entusiasmante della mia storia di allenatore. Con lui ho fatto uno dei giri più belli della bellezza che è il calcio, gli ho visto fare giocate per cui debbo ringraziarlo ed essergli riconoscente. Proprio per questo non ho mai smesso di abbracciarlo, io mi ricordo tutto bene con lui in campo ed io in panchina. Noi dipendiamo dalle qualità dei calciatori, io ho avuto tanti vantaggi ad avere lui”.
Italia-Macedonia, Spalletti: “Non solo Badej ed Elmas”
Luciano Spalletti ha poi parlato anche della Macedonia, spiegando:
Non solo Badej ed Elmas, loro ci hanno fatto vedere in Macedonia che noi dobbiamo dare il massimo per avere un vantaggio e vincere la partita, se ci sarà da modificare qualcosa lo faremo perché nel calcio dobbiamo essere elastici trovando più di una tattica. La partita ti mette davanti a qualcosa e la partita ti mette davanti ad un vantaggio superiore. Noi abbiamo preparato la partita stando attenti al vantaggio della Macedonia. Elmas lo ha detto che cercheranno di ripartire facendo verticalizzazioni veloci e noi quello ci aspettavamo. Elmas è un grande ragazzo e gli voglio tantissimo bene, lui sa fare tutte e due le fasi. Può trovare anche soluzioni nel gioco stretto e dobbiamo stare attenti ad avere equilibrio
Infine Spalletti ha concluso:
“Ho passato momenti emozionanti con questa squadra su questa panchina, il popopo nacque li. Come titoli non ne abbiamo vinti molti, ma il livello del tuo calcio lo puoi sfoggiare sempre. Dopo la Roma sono andato all’estero e mentre ero con la tuta dello Zenit, mi dicevano della Roma perché quel calcio aveva lasciato un messaggio indelebile nei bambini che sono il futuro. Quella può essere un’altra vittoria perché quando dall’altra parte del mondo vedono la qualità del lavoro”.
Le parole di Federico Chiesa
Non solo Spalletti. In conferenza stampa presente anche Federico Chiesa, che ha parlato così prima della sfida contro la Macedonia.
Preferisco giocare, ovviamente nella Juve ricopro un ruolo diverso ma l’importante è giocare. Sarà una partita in cui dobbiamo impegnarci al massimo, abbiamo la responsabilità di giocare bene e vincere perché l’Italia deve andare a giocare gli Europei. Ogni partita è difficile in campo internazionale. Purtroppo l’infortunio è stato quello che è stato. Per qualsiasi calciatore non è facile superare 10 mesi di stop, domani spero di aiutare la squadra. Mi aspetto tanta voglia di fare bene da parte di tutti, domani ci giochiamo una gara fondamentale e ci aspettiamo supporto dallo stadio.
Chiesa ha poi proseguito:
Ringrazio il mister per il paragone con Sinner, ma devo dimostrarlo in campo. Quando veniamo in Nazionale si percepisce grande voglia, sono stati convocati due nuovi giocatori e quindi l’emozione è tanta. La partita sarà diversa da Palermo perché quello era un playoff, ma onestamente lo è anche questo. Sarà una partita diversa perché la giocheremo all’Olimpico e giocare qua fa sempre piacere. Modulo? Io vado in campo e faccio quello che mi chiede l’allenatore, se si gioca a a 3 o 4 non spetta a me deciderlo.
Le probabili formazioni del match
L’Italia di Luciano Spalletti scenderà in campo con il 4-3-3 contro la Macedonia del Nord. In porta ci sarà Gigio Donnarumma, mentre nella difesa a quattro spazio a Darmian e Dimarco rispettivamente a destra e sinistra. In mezzo giocherà sicuro Acerbi, con Gatti favorito su Buongiorno per affiancarlo. A centrocampo torna Jorginho nel ruolo di regista, Barella e Bonaventura ai suoi lati. Il tridente sarà invece composto da Berardi a destra, Chiesa a sinistra e Giacomo Raspadori – favorito su Kean e Scamacca – nel ruolo di punto centrale.
ITALIA (4-3-3) probabile formazione: Donnarumma; Darmian, Gatti, Acerbi, Dimarco; Barella, Jorginho, Bonaventura; Berardi, Raspadori, Chiesa. All: Spalletti
MACEDONIA DEL NORD (3-5-2) probabile formazione: Dimitrievski; Manev, Serafimov, Musliu; Ashkovski, Elezi, Atanasov, Bardhi, Alioski; Elmas, Miovski. All: Milevski