Nella seconda metà degli anni Settanta, quando era ancora giovanissimo, si è messo in mostra nella compagnia teatrale ‘La Smorfia’ e ha contribuito a portare alla ribalta la comicità napoletana. Prima il teatro, poi la radio e infine la tv, Enzo Decaro, insieme ad altri due attori straordinari come Massimo Troisi e Lello Arena, ha raggiunto la notorietà grazie a Luna Park di Pippo Baudo. Un trio che per anni ha garantito decine e decine di sketch e risate garantite. Attore, sceneggiatore e regista, negli anni ha lavorato a grandissimi livelli anche per il cinema. Tifoso del Napoli appassionato, per commentare Il ritorno di Mazzarri, Decaro è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Mazzarri torna a Napoli, Decaro a Tag24
Il campionato è cominciato già da qualche mese, ma il Napoli adesso è un cantiere aperto. Il nuovo ingegnere, mister Mazzarri, è appena arrivato e adesso dovrà rimettere le mani su una struttura che in realtà fino a qualche tempo fa sembrava perfetta. Dovrà ripartire dalle colonne portanti e consentire nuovamente a tutti di lavorare con serenità. Ieri il primo allenamento, da oggi si entra nel vivo. Mazzarri sa bene che non sarà facile, ma ha accettato la sfida con entusiasmo. Il mister ci crede e ci credono soprattutto il Presidente e i tifosi. È vero che la vetta dista già 10 punti, ma è altrettanto vero che il percorso è ancora lungo e al rientro dopo la sosta gli azzurri dovranno affrontare subito tre big match fondamentali. Per commentare il ritorno a Napoli di Mazzarri e l’esonero di Garcia, Decaro, attore e tifoso napoletano, è intervenuto in esclusiva Tag24.
Partiamo dall’esonero di Garcia. Che idea ti sei fatto?
“Purtroppo le cose non sono andate come si sperava. È evidente che non è scoccata la scintilla e che ormai si era creata una situazione ingestibile, non solo con i tifosi ma anche con i calciatori. Così non si poteva continuare più c’erano ormai almeno 12 calciatori stanchi e almeno 8 nervosi. Tutti erano disorientati. La cosa più imperdonabile è stato il fatto che mi pare si sia dimenticato che per quanto siano quasi delle multinazionali, visti i guadagni, questi restano ragazzi di 21, 22 o 25 anni. Andavano tutelati, si doveva agire diversamente e non solo con le lavagnette. Contrariamente alla maggior parte della tifoseria, io continuo ad avere una certa stima della persona, ma purtroppo non ha capito la città e non ha smussato alcuni lati del suo carattere. Ha perso prima la squadra, e poi la fiducia intorno sia dei tifosi che del presidente”.
Martedì e stato ufficializzato Mazzarri, approvi questa scelta?
“Il primo pensiero che mi viene in mente quando penso a Mazzarri è di qualche anno fa, allo stadio che a quel tempo si chiamava ancora San Paolo, quando il mister fece un giro di campo in festa, consegnando dopo tanti anni un Napoli alla Champions, dopo tanti anni. Mi piace pensare che si possa ripartire da lì. Poi con tutte le esperienze che ha avuto in questi anni, spesso non positive, a cominciare da quella al Cagliari in primis, possa essere maturato anche dal punto di vista personale. Mi sembra sulla scia dei toscani che portano bene a Napoli e il meno inadatto a proseguire il percorso. Deve solo rendersi conto che in mano ha una Ferrari e mi sembra abbastanza intelligente per questo. Forse non è la squadra più forte che abbiamo mai visto, ma di certo è la rosa più completa e competitiva”.
Il nuovo mister pare aver accettato di fare il 4-3-3, dovrà lavorare più sulla tattica o sul carattere?
“Torno al discorso della Ferrari, è una macchina che si guida da sola. Deve curare i dettagli e per il resto deve solo far fare a questi ragazzi quello che hanno già dimostrato di essere capaci di fare. E poi credo che abbia un compito preciso, che gli è stato evidenziato da chi contorna questa squadra e che Garcia non ha ritenuto così importante: deve recuperare le persone, che sono questi calciatori. Devono ritrovare serenità e tornare ad essere la famiglia allargata che ha vinto lo scudetto. Questi ragazzi vogliono ridere, si devono divertire e questo aspetto è fondamentale. Se il calciatore è preoccupato e nervoso, è ovvio che rende meno. Sono giovani, che hanno bisogno di supporto e di fiducia”.
Dopo la sosta subito partite importanti e difficili: Atalanta, Inter e Juventus, con la Champions League nel mezzo. Queste quattro gare ci diranno già dove può arrivare il Napoli?
“E’ una stagione complicata, se non fossero state queste quattro sarebbero stata altre partite, comunque complicate. Gli stimoli che portano gare così, possono giocare a nostro favore. È un rodaggio di quattro partite e poi, con la sosta natalizia, potremo fare un primo bilancio. Del modulo non mi importa, bisogna recuperare il valore umano di questi ragazzi e così facendo, il 90% dei problemi sarebbe risolto. Non credo comunque che saranno già partite decisive per il campionato, ci vorrà più tempo. Saranno invece decisive per ritrovare autostima. Anche perché, oltre all’Inter, non vedo altre squadre superiori al Napoli. Per il resto ce la possiamo giocare fino in fondo perché nessuno mi convince appieno”.