Come finisce il film Un giorno di ordinaria follia? La pellicola del 1993 con Michael Douglas, diretta da Joel Schumacher non smette di interessare quegli spettatori amanti di personaggi solitari e instabili, come quello del nostro protagonista, Bill Foster.

Andrà in onda questa sera, 16 novembre 2023, su Rai Movie. Il finale ancora non ha perso la capacità di impressionarci.

Come finisce il film “Un giorno di ordinaria follia”? Il contesto di trama

In Un giorno di ordinaria follia vediamo Michael Douglas interpretare William Bill Foster, uomo di 40 anni divorziato da Elisabeth (Barbara Hershey) che ha sempre temuto una reazione violenta da parte del marito, dal momento che questo soffre di disturbo borderline, sviluppato nel corso della guerra in Vietnam.

Il nostro protagonista, infatti, si mostra instabile nel corso del film e nel finale ci lascia a bocca aperta.

Sta andando alla festa di compleanno di sua figlia Adele, ma poi rimane intrappolato nel traffico e decide di proseguire a piedi il suo percorso.

Qui, dopo aver trovato un telefono, prova a chiamare sua moglie per avere il permesso di vedere la bambina e, dopo l’ennesimo rifiuto, impazzisce, distruggendo un intero negozio con una mazza da baseball. Inizia proprio qui “la sua giornata di ordinaria follia.” Provocherà una reazione pericolosa da parte dei gangster del quartiere. Di qui, una serie di scalmanate vicissitudini, folli e violente, che culmineranno nella scena finale.

Bill infatti, fuori di sé, tenta di parlare con l’ex moglie Beth e avvicinarsi sua figlia. Raggiunge un pontile, cercando un confronto con lei.

Nella stessa scena finale, Beth e Adele fuggono via dall’area, per stare lontane da Bill. L’ex moglie a questo punto getta in mare la pistola che lo stesso Bill aveva consegnato per dimostrare che non avrebbe fatto del male né a lei, né ad Adele: ne segue tuttavia una fuga disperata, in cui il protagonista continua a gridare.

Interviene il sergente Prendergast (Robert Duvall) che proverà ad arrestare il protagonista e a farlo tornare in sé.

Il significato del finale di “Un giorno di ordinaria follia”

Alla fine del film i due restano sul pontile da soli. Bill quindi farà credere al poliziotto di essere ancora armato, questo per permettere a sua figlia Adele di poter riscuotere in futuro il premio dell’assicurazione sulla vita del padre.

“O io uccido lei, o lei uccide me, e la mia bambina riscuote l’assicurazione.”

Quindi costringe Prendergast a sparargli. Foster precipita dal parapetto del pontile e finisce in mare. Scopriamo che in mano aveva semplicemente un giocattolo: la pistola ad acqua della bambina.

Il corpo del protagonista affonderà lentamente con la pistola finta ancora stretta tra le dita. Il sergente parlerà con la piccola deciderà di posticipare il pensionamento.

Il finale mostra un significato profondo. Un padre volenteroso di voler offrire alla figlia una sicurezza economica in più, che ha mostrato tutta la sua disperazione e l’esito di un personaggio emarginato, sembra condannato sin dall’inizio da una società americana violenta e arrivista. In più, si può associare il destino dell’antieroe con il titolo originale del film stesso Falling Down che in inglese significa letteralmente “cadere.” Foster lo fa sia in senso effettivo, che in senso metaforico.

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