Come prevenire l’avvelenamento da funghi? Oggi, 16 novembre 2023, per il programma AAA – stabilità su Radio Cusano Campus, lo spiega l’esperto micologo Giovanni Rossi.
Come prevenire l’avvelenamento da funghi? Informarsi con degli esperti
Sempre più diffusi sono i casi di intossicazione in Italia nella stagione autunnale. L’ultimo è quello che ha interessato due coniugi che a Treviso oggi sono stati ricoverati presso l’ospedale Ca’ Foncello, al reparto di medicina d’urgenza.
Complice del fenomeno sempre più in crescita spesso è la disinformazione sul tema. Per questo, per il programma AAA – Cercasi stabilità, condotto da Livia Ventimiglia e Simone Lijoi su Radio Cusano Campus è stato ospite il micologo Giovanni Rossi, attivo presso l’Ispettorato Micologico di Parma.
L’esperto commenta così quanto accaduto alla coppia vittima di intossicazione a Treviso:
“Purtroppo ogni anno si registrano casi anche gravi, proprio per via della raccolta di funghetti dei prati che provocano sindrome falloidea. Si tratta dell’intossicazione che provoca danno renale, ma soprattutto epatico. Può portare anche alla morte la persona che ingerisce i funghi. Molti pensano siano innocui, ma sono mortali. Essendo piccoli il quantitativo per morire, evidentemente, deve essere maggiore, rispetto ad altri tipi di funghi.”
Proprio per queste ragioni spiegate dall’esperto, capiamo come mai i due coniugi non sarebbero al momento in pericolo di vita.
Mai raccogliere i funghi nei centri abitati: assorbono sostanze tossiche
Un altro metodo per evitare un’intossicazione da funghi è quello di evitare di raccoglierli nei centri abitati. La regola vale anche per quelli che non sono d’origine velenosa, poiché la natura biologica del fungo tende ad assorbire le sostanze dell’ambiente circostante. Giovanni Rossi ci spiega, infatti:
“Non vanno raccolti in centri abitati perché anche quelli commestibili hanno alta concentrazione di elementi tossici, come in città, dove l’ inquinamento influisce. Il problema è che per questi inconvenienti si potrebbe arrivare anche al trapianto di fegato, neanche troppo corretto dal punto di vista etico, poiché coinvolgerebbe anche persone malate. “
Cosa fare dopo aver raccolto i funghi?
Per non rischiare l’intossicazione da funghi è importante capire chi sono le uniche persone di cui possiamo fidarci. L’esperto spiega che gli unici parametri di giudizio li può stabilire un personale abilitato, esperto in materia:
“Prima di mangiare i funghi bisogna portarli a centri micologici. Vanno sempre presentati ai servizi micologici dell’Asl. Va fatta un’importante ricerca tra esperti abilitati, micologi, non rivolgendosi mai, ad esempio, al contadino del bosco di turno: bisogna sempre rivolgersi ad esperti.”
No all’allarmismo, si ai controlli regolari: dove non comprare funghi?
I funghi sono un alimento prelibato e gustoso con contenuti ottimi per l’organismo. L’esperto Giovanni Rossi scoraggia l’allarmismo, ma ricorda l’importanza del controllo regolare sui funghi selvatici. Ciò che noi possiamo fare è verificare la presenza di alcuni elementi fondamentali che ci confermino che è stato effettuato il controllo.
“Quando si va al mercato o al supermercato a comprare funghi selvatici come porcini o galletti, deve sempre essere presente il talloncino micologico certificato, con tanto del nome del micologo. Non è possibile che non ci sia: in caso, significa che non sono stati verificati i funghi. Dal fruttivendolo deve esserci il talloncino sulla cassa, per legge.”
Per un altro genere di funghi, non selvatici, come ad esempio i famosissimi champignon, questo talloncino non è necessario che sia presente.
Giovanni Rossi, dopo le delucidazioni, sconsiglia l’acquisto di funghi da venditori ambulanti:
“Quindi non bisogna comprare funghi da itineranti per strada.”
I miti da sfatare: il colore e la posizione di crescita non contano
L’esperto, nel corso della trasmissione, illustra alcuni miti importanti da sfatare per il riconoscimento di funghi velenosi:
“Non bisogna confrontare con foto autonomamente, né improvvisarsi. L’unico elemento che conta è la natura morfo-botanica del fungo, che può essere riconosciuta da esperti abilitati. Non conta, inoltre il colore: il fungo Amanita muscaria, per esempio, che è descritto da tanti come un fungo letale (quello delle fiabe, come Biancaneve) in realtà è si, altamente tossico, ma non è mortale.
Al contrario, l‘Amanita Phalloides, specie di fungo che può mostrarsi anche semplicemente bianco è tipo di fungo mortale: soltanto un’Amanita può uccidere una persona adulta.
Il colore non c’entra nulla. Sono tutte baggianate. Anche ad esempio ciò che si dice su quelli che crescono sul legno, che non sono pericolosi: dipende.”
L’importanza della provenienza dei funghi, il caso di Chernobyl
Giovanni Rossi spiega anche l’importanza della provenienza dei funghi, sempre per ciò che riguarda la loro natura “assorbente”:
“I funghi freschi possono venire dall’estero: Europa, Cina, anche altri paesi. Il problema è che assorbono tante sostanze. I funghi selvatici erano altamente pericolosi, ad esempio, nel periodo di Chernobyl, perché assorbono radionuclidi. Questo li ha resi praticamente “radioattivi”. E’ chiaro che non vanno acquistati vicino ai centrali nucleari. Ma anche qui, teniamo presente che c’è obbligatorietà sul segnalare il luogo di provenienza. Quelli nazionali è chiaro che sono il top. Sappiamo che la Asl, in ogni caso, controlla anche la rintracciabilità dei funghi.“
Per quanto riguarda, invece, i funghi che troviamo nei nostri piatti al ristorante, il micologo ci rassicura, spiegando che i ristoratori hanno obblighi e delle importanti responsabilità:
“Il ristoratore è responsabile della provenienza, rintracciabilità, certificazione per somministrazione di prodotti sicuri per i clienti.”
Il contatto con i funghi è pericoloso?
Toccare i funghi non è un problema. Ciò che è pericoloso è ingerire sostanze del fungo. Nel caso in cui i bambini, ad esempio, escano a giocare in ambienti in cui possono trovarsi dei funghi è necessario lavare le mani per questo motivo.
Giovanni Rossi spiega:
“Sempre prudente lavarsi le mani e il contatto non provoca nessun problema. Se si ingerisce, invece, il fungo o parte di esso, potrebbe essere un problema.”
Non perdere il podcast con l’intervista integrale col micologo Giovanni Rossi. Scopri quali sono i sintomi dell’avvelenamento da funghi.