Una coppia di coniugi residenti a Treviso si sono sentiti male dopo aver mangiato alcuni funghi velenosi. Al momento non sarebbero in pericolo di vita ma la situazione appare complessa dal punto di vista medico.

I due si sono recati al pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, lamentando forti dolori e ipotizzando fin da subito una grave intossicazione. L’ipotesi è poi stata presa in esame e successivamente confermata dai Tecnici della Prevenzione Esperti Micologi dell’Ulss 2. Al momento i due si trovano ricoverati nel reparto di medicina d’urgenza, con una grave insufficienza epatica.

Treviso, coppia in gravi condizioni: hanno mangiato funghi velenosi dal campo vicino casa

La coppia ha raccontato di aver raccolto quei funghi in un prato vicino casa, senza però avere alcuna certezza riguardo la loro commestibilità o meno. Le analisi eseguite a posteriori hanno permesso di riconoscere una specie velenoso-mortale, che può portare a gravi conseguenze.

Guardando alla varietà di funghi disponibili in natura, al momento sono circa 50 le specie che vengono considerate potenzialmente molto pericolose e tossiche. Di queste, 5 appaiono come letali. Per poter scoprire quali funghi mangiare o meno è sempre utile consultare un esperto, in grado di distinguerli attraverso determinati parametri. In linea generale, se viene ingurgitato un fungo velenoso, i primi sintomi di malessere possono verificarsi già dopo 2 ore. I sintomi più tardivi diventano noti dopo circa 6 ore.

Un caso simile a Napoli: 4 intossicati e un morto

Un caso simile a quanto avvenuto a Treviso era accaduto solo pochi mesi fa a Napoli. Anche in questo caso è stato ingurgitato da tutta la famiglia un fungo velenoso, probabilmente scambiato per un’altra specie ritenuta commestibile. I componenti della famiglia hanno iniziato a sentirsi male tutti insieme, lamentando forti dolori addominali improvvisi, nausea e problemi alla respirazione. Elementi che hanno lasciato pensare subito ad un’intossicazione alimentare.

I cinque componenti si sono recati presso il pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli, dove sono iniziate le indagini per capire il tipo di fungo utilizzato. Il bilancio in quel caso è stato di 4 persone ricoverate per intossicazione e un morto (una donna di 92 anni).