La crisi da oppioidi non solo al centro delle cronache in Usa ma anche come uno tra gli argomenti principali dell’incontro a San Francisco tra Joe Biden e Xi Jinping. Si cerca un accordo per controllare la produzione di Fentanyl e limitarne le esportazioni, visto che questo farmaco è tra le principali cause di overdose e morte negli Stati Uniti. Una vera e propria strage nella quale il ruolo di Pechino risulta essere fondamentale, ecco cosa potrebbe cambiare per il mercato delle droghe sintetiche con le nuove misure adottate dalla Casa Bianca.
Cosa è la crisi da oppioidi
La crisi da oppioidi è una vera e propria epidemia che da anni si sta verificando negli Stati Uniti a causa dell’abuso di farmaci antidolorifici legali a base di molecole naturali derivate da oppiacei come la morfina, miste, come l’Ossicodone o totalmente sintetiche come il Fentanyl. L’emergenza è arrivata ad un punto tale da provocare decessi in massa e si presenta ad ondate, anche in base alla disponibilità sul mercato nero di queste sostanze.
La situazione è nettamente peggiorata dopo la pandemia da Covid-19, a causa delle misure restrittive di isolamento e la crisi economica, l’assunzione di queste droghe è cresciuta del doppio rispetto ai periodi precedenti.
Il governo americano ha manifestato più volte la volontà di introdurre provvedimenti per limitare le prescrizioni mediche di tali medicinali. Tuttavia, ancora non si riesce a risolvere completamente il problema. Ora una speranza deriva dal nuovo accordo che potrebbe essere siglato tra Usa e Cina. Che sottolinea l’importanza delle industrie farmaceutiche di Pechino nel commercio di tali prodotti .
Nuova ondata di morti in Usa per overdose da farmaci
Negli Usa si è arrivati alla cosidetta “quarta ondata” di crisi da oppioidi. Cioè ad un nuovo picco di morti per overdose da abuso di sostanze derivate da oppiacei ed antidolorifici sintetici. Il fenomeno che principalmente si verificava di più nelle grandi città, ha ora raggiunto ogni angolo del paese, provocando una crescita esponenziale delle vittime.
Se nel 2010 erano state 40mila, come dimostrano le statistiche, nel 2021 sono arrivate a 100mila l’anno nella fascia tra i 18 e i 49 anni. Di queste, come ha sottolineato il dipartimento della salute di New York, attualmente quasi l’80% è dovuto al Fentanyl. Un farmaco legale, che dovrebbe essere prescritto soltanto per il dolore cronico severo e nei malati oncologici. Ma che provoca grave dipendenza, perchè la sua azione è di 50 volte più potente rispetto all’eroina.
Per questo motivo, alcuni pazienti continuano a farne uso anche quando il disturbo medico è stato risolto. E si trova in grandi quantità sul mercato nero, venduto dagli spacciatori e assunto impropriamente dai tossicodipendenti.
Perchè la Cina è fondamentale nella produzione di Fentanyl
Il Fentanyl è commercializzato sotto vari nomi da differenti case farmaceutiche. Sia in Usa che in Europa. Ma per la produzione di questo farmaco è fondamentale l’importazione di alcune materie prime fondamentali dalla Cina.
Per questo motivo il ruolo svolto dalle industrie di Pechino è importante per una collaborazione al fine di limitarne la circolazione. Specialmente per quanto riguarda la fornitura al mercato del narcotraffico messicano, che taglia la sostanza con altre droghe e medicinali pericolosi raddoppiando il rischio di morte.
Accordo Usa-Cina cosa hanno deciso per il mercato degli oppioidi
La crisi da oppioidi è stata tra gli argomenti al centro dell’ultimo incontro tra il presidente americano Joe Biden ed il leader cinese Xi Jinping. Specialmente dopo le accuse del governo Usa in merito alla colpevolezza di alcune aziende. Che secondo le indagini, avrebbero favorito il narcotraffico rifornendo il mercato nero di Fentanyl. Ora si sta cercando un accordo congiunto per stabilire limiti alla produzione e alle importazioni.
Cosa prevede il negoziato? Da una parte l’ok della Cina alle restrizioni sul commercio di componenti chimici per produrre oppiodi sintetici, dall’altra, una revoca delle sanzioni, che erano state imposte dalla casa Bianca nei confronti dell’istituto di polizia cinese forense. Al centro di un’indagine per gravi violazioni dei diritti umani.