Avrebbe ucciso l’anziana di cui si prendeva cura spingendola da una finestra al quarto piano dell’abitazione in cui viveva, a Bergamo, e le avrebbe rubato i soldi da giocarsi alle slot: chi è Krystyna Mykhalchuk, la badante ora tratta in arresto con l’accusa di omicidio volontario e indebito utilizzo di carta bancomat.
Chi è Krystyna Mykhalchuk e come è stata incastrata
Ha 25 anni ed ha origini ucraine, Krystyna Mykhalchuk, la donna finita in manette per l’omicidio dell’anziana di cui si occupava come badante a Bergamo. Secondo gli inquirenti l’avrebbe spinta da una delle finestre dell’appartamento in cui viveva, in via Einstein, al culmine di una lite scoppiata per futili motivi.
Sembra che più volte le avesse chiesto in prestito dei soldi, sottraendoglieli anche di nascosto per giocarseli alle slot machine. Era ludopatica. Lo ha testimoniato anche una delle vicine di casa della 77enne, che alla 25enne, in più occasioni, avrebbe dato dei soldi.
Diceva di averne bisogno, di essere in difficoltà. Lei le avrebbe creduto: pensava che le servissero perché da poco, insieme al marito, aveva avuto una figlia. Da cinque anni vivevano in un piccolo condominio di Scanzorosciate, dove in tanti ora si chiedono come sia possibile che possa essere arrivata a tanto.
Dopo la morte della 77enne aveva trovato lavoro come operaia in una ditta di Nembro, nel Bergamasco, poi le indagini degli inquirenti hanno portato a lei.
La ricostruzione dell’omicidio di Rosanna Aber a Bergamo
La morte di Rosanna Aber era stata inizialmente archiviata come potenziale suicidio. L’anziana, 77 anni, era morta sul colpo dopo essere precipitata da una delle finestre dello stabile in cui abitava, al civico 1 di via Einstein, a Bergamo, il 22 aprile del 2022.
La sua badante, presente in casa al momento dei fatti, aveva raccontato agli inquirenti di trovarsi in un’altra stanza e di non aver assistito all’accaduto. Poi era tornata sui suoi passi, sostenendo che, dopo essersi resa conto della volontà dell’anziana di gettarsi, avrebbe provato a salvarla, ma invano, lasciando intendere che la 77enne volesse suicidarsi.
Le indagini che hanno riguardato la sua vita privata hanno però escluso questa possibilità. Sembra che l’anziana, nonostante la recente perdita del marito, conducesse una vita serena. Da poco, poi, aveva saldato la quota di un viaggio che avrebbe dovuto fare con la sorella a Tenerife. Non avrebbe avuto motivo di togliersi la vita.
Né sarebbe riuscita a gettarsi di sotto da sola: era alta un metro e 53 e il davanzale si trovava a 93 centimetri dal pavimento. Avrebbe avuto bisogno di un supporto su cui salire. Supporto che però non c’era: l’anziana sarebbe stata spinta giù dalla 25enne.
Il movente
L’ipotesi è che prelevando i soldi da portare all’agenzia di viaggi la 77enne si fosse resa conto di almeno duemila euro mancanti, chiedendone spiegazione alla badante. Ne sarebbe nata una lite che avrebbe portato quest’ultima ad uccidere l’anziana.
Le prove a suo carico, alla fine, erano abbastanza per fermarla. È accusata di omicidio ma anche di indebito utilizzo di carta di credito. La sua storia riporta alla mente quella dei tre fratelli accusati di aver nascosto il cadavere del padre, morto per cause naturali, per intascarne la pensione.
Il corpo dell’anziano, un 81enne originario di Trani, era stato ritrovato in provincia de L’Aquila in evidente stato di decomposizione, in un sacco a pelo. Ad aprile la Procura aveva deciso di seppellirlo senza nome, perché nessuno ne aveva denunciato la scomparsa né aveva reclamato la sua salma. Poi le indagini sono arrivate ad una svolta.
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