Lo scontro tra Maurizio Landini, segretario CGIL, e Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture prosegue a distanza e mette in ombra quelle che sono le vere ragioni dello sciopero proclamato per il 17 novembre. Preso atto della precettazione della mobilitazione, ridotta così a 4 ore nella giornata di domani, torna a parlare il leader della Cisl Luigi Sbarra. Egli ritiene che si stia perdendo di vista il nodo cruciale, vale a dire le motivazioni che inducono allo sciopero, essenzialmente economiche.
Sbarra, inoltre, fa un’apertura al governo, dimostrando di voler eliminare il clima di scontro attuale che non gioverebbe a nessuna parte in causa. Anche se l’assenso a certe operazioni (come il taglio del cuneo contributivo) si deve poi misurare con un giudizio negativo riguardo alle future pensioni dei medici ad esempio.
“Penalizzante è la portata limitata delle risorse, che frena ogni ambizione anticiclica. Ma va anche detto che diverse misure rispondono a nostre rivendicazioni. Penso al taglio al cuneo contributivo e all’accorpamento delle due aliquote Irpef al 23%, all’innalzamento a 8.500 euro della no-tax-area anche per i lavoratori dipendenti. E poi ci sono 8 miliardi per avviare la fase dei rinnovi dei contratti e anticipare prime risorse ai lavoratori pubblici già a dicembre. Misure che senza mobilitazione sindacale non ci sarebbero state.
Ma poi ci sono diverse ombre. Sbagliata la stretta sulle pensioni e l’ulteriore penalizzazione per chi ricorre a quota 103, inaccettabile ridurre le aliquote e i rendimenti per le pensioni future per medici, infermieri, personale degli enti locali, maestre d’asilo. E non ci piace questa stretta su Ape sociale e Opzione donna. Pensiamo poi che serva sbloccare le assunzioni di medici e infermieri e stabilizzare il precariato storico nel sistema salute, negli Enti locali, nella scuola.”
CISL, Sbarra: “Sciopero generale? Aspettiamo il Parlamento”
Da diverse ore si vociferano ipotesi di uno sciopero generale, ma Sbarra frena, dichiarandosi prima interessato a capire quali siano le misure effettivamente in uscita dal Parlamento.
“Non abbiamo mai cancellato la parola sciopero dal nostro dizionario, ma bisogna stare molto attenti a non svilirlo, a non farlo diventare un rito fine a sé stesso che ripetuto in maniera compulsiva alla lunga logora la rappresentanza sociale e dà spazio ai populismi”.
CISL, Sbarra: “Sbagliato polarizzare ancora gli animi”
Il leader Cisl prosegue ribadendo ancora una volta il bisogno di stemperare il clima d’odio che si sta creando attorno a questo caso, che rischia di far passare in secondo piano tutto il resto. È sbagliato, sottolinea Sbarra, andare a “polarizzare ancora gli animi”. Il richiamo, in questo caso, è rivolto sia a Landini che a Salvini, colpevoli di alimentare questo clima di scontro perenne.
“Ora è il momento di disinnescare questo clima di scontro e di concentrarsi sui contenuti. La precettazione è uno strumento delicato che può essere usato solo per motivi straordinari o quando ci sono palesi violazioni della normativa. Toccava alla Commissione di garanzia, un organismo neutro e indipendente stabilire se c’erano irregolarità.
Ora però cerchiamo di lavorare per il bene del Paese, riempiendo le piazze anche di idee e progetti e migliorando una manovra che ha molte luci ma anche pesanti ombre. Lo sciopero rimane un diritto inviolabile della nostra democrazia e deve essere usato nel rispetto delle norme a garanzia sia dei lavoratori, sia dei cittadini. Ora è il momento di disinnescare questo clima di scontro e di concentrarsi sui contenuti.”