Il 16 novembre 1992 segnò una svolta nella storia archeologica quando Eric Lawes, un appassionato di ricerche con metal detector, scoprì accidentalmente il più grande tesoro di oro e argento dell’era romana a Hoxne, Suffolk. Questa scoperta straordinaria catturò l’attenzione globale, mettendo in luce l’eredità nascosta dell’Impero Romano nel Regno Unito. Ma cos’è e cosa conteneva esattamente il Tesoro di Hoxne?

Come avvenne la scoperta del tesoro di Hoxne

Peter Whatling, affittuario di un campo, perse il suo martello durante i lavori agricoli e chiese aiuto all’amico Eric Lawes, un giardiniere in pensione con un hobby per la ricerca con il metal detector. Questo evento fortuito portò alla scoperta di uno dei più grandi tesori dell’epoca romana.

Infatti, Eric Lawes, descritto come un “cacciatore di tesori“, ha giocato un ruolo cruciale nella scoperta e nella conservazione del tesoro. Conscio dell’importanza della scoperta, avvisò immediatamente le autorità locali, dando il via a un’operazione archeologica d’urgenza. La sua azione responsabile e rapida nel contattare le autorità ha certamente assicurato che questo importante pezzo di storia fosse preservato per le generazioni future.

La storia del ritrovamento, come detto, inizia con una semplice ricerca di un martello perduto, che si trasforma rapidamente in un evento storico. Con il suo metal detector, Lawes rinviene una serie di oggetti preziosi, da catene in oro a monete e cucchiai in argento. Il tesoro, sepolto in una scatola di legno di rovere, conteneva gli oggetti ordinati in piccole cassette e avvolti in tessuto, il che ha contribuito alla loro notevole conservazione.

Questo ritrovamento segnò l’inizio di una delle più grandi scoperte archeologiche del XX secolo. Per preservare l’integrità del sito e prevenire saccheggi, le autorità locali decisero di condurre uno scavo archeologico segreto. La vastità e l’importanza del tesoro, che includeva migliaia di pezzi preziosi ben conservati, sorpresero gli archeologi e gli storici.

Gli archeologi del Suffolk Archaeological Unit intervennero prontamente sul luogo della scoperta, eseguendo uno scavo meticoloso che portò alla luce l’intero tesoro, sepolto per quasi 1.500 anni. Grazie all’integrità con cui è stato recuperato, il tesoro di Hoxne ha fornito un’incredibile quantità di informazioni sulla vita e la cultura dell’epoca romana.

Il valore del tesoro di Hoxne

Il tesoro di Hoxne, ora esposto permanentemente al British Museum di Londra, è composto da 14.865 monete romane in oro, argento e bronzo, oltre a circa 200 pezzi di vasellame in argento e gioielli in oro. Nel 1993, il tesoro fu valutato circa 1,75 milioni di sterline, sottolineando il suo inestimabile valore storico.

Il tesoro di Hoxne non solo è stato il più grande tesoro di oro e argento di età tardo-romana trovato nel Regno Unito, ma anche una delle più imponenti raccolte di monete dell’Impero romano.

Il tesoro di Hoxne non solo ha arricchito la collezione del British Museum ma ha anche influenzato la percezione del pubblico sulla storia romana nel Regno Unito. La sua scoperta ha infatti riacceso l’interesse nella ricerca archeologica e ha enfatizzato l’importanza della conservazione del patrimonio storico.

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Cosa contiene il Tesoro di Hoxne e a quando risale

Il tesoro, accuratamente depositato in varie scatole all’interno di uno scrigno di rovere, suggerisce una sistemazione meticolosa degli oggetti da parte dei proprietari originari. Questi oggetti, inclusi personali e vasellame, furono probabilmente sepolti prima delle monete in oro e argento. La presenza di un palo vicino allo scrigno indica che i proprietari intendevano recuperare il tesoro in seguito.

La datazione del tesoro, basata sulle monete, lo colloca agli inizi del V secolo, probabilmente intorno al 407-411 d.C, periodo che segna la fine della dominazione romana in Britannia. Questo fatto suggerisce che il tesoro appartenesse a una famiglia benestante dell’epoca, sebbene l’assenza di alcuni oggetti di valore ha lasciato supporre che fosse solo una parte delle loro ricchezze.

Il tesoro consiste in circa 580 solidi d’oro, 60 miliarenses d’argento, 24 nummi, e oltre 14.500 siliquae di argento. Le monete, provenienti da diverse zecche dell’impero, mostrano segni di tosatura, un processo di asportazione del metallo dai bordi. Queste monete, coniate tra i regni di Valentiniano I e Onorio, rappresentano tutte le principali denominazioni romane dell’epoca, incluse le “tosate”, monete argentee modificate per recuperarne il metallo prezioso.

Oltre alle monete, lo scrigno conteneva gioielli di qualità e oggetti d’uso quotidiano. Notabile è un set di ornamenti femminili, tra cui un bracciale con l’iscrizione “Utere Felix Domina Iuliane“, suggerendo che fossero un regalo. Altri oggetti in argento includono vasellame e utensili per la toletta.

Il tesoro ha portato alla luce iscrizioni che rivelano credenze cristiane dei proprietari, come il monogramma di Cristo. Nonostante la mancanza di insediamenti vicini, alcuni ritrovamenti precedenti in zona suggeriscono un possibile collegamento tra il tesoro di Hoxne e altri siti romani nelle vicinanze.

Il tesoro di Hoxne è composto principalmente da monete d’oro e d’argento e gioielleria, per un totale di 3,5 kg d’oro e 23,75 kg d’argento, conservati in una cassa di legno con scatole più piccole all’interno. Tra i principali oggetti vi sono solidi, monete in argento, nummi, gioielli in oro e vari pezzi di vasellame in argento.

I ritrovamenti simili in Britannia suggeriscono che tali tesori fossero comuni nell’ultimo periodo dell’impero romano, spesso appartenenti a famiglie facoltose.