Arriva poco fa nel corso della serata di oggi mercoledì 15 novembre 2023 la dichiarazione del ministero degli Esteri di Israele in merito alla volontà di respingere la richiesta promossa dall’Onu per fermare la guerra nella Striscia con una pausa umanitaria “urgente e prolungata”: bisogna prima liberare gli ostaggi di Hamas.
Il ministero degli Esteri di Israele: “No alla pausa umanitaria, prima bisogna liberare gli ostaggi di Hamas”
Il ministero degli Esteri israeliano ha rilasciato poco fa – secondo le fonti di Haaretz – una dichiarazione in merito alla volontà di respingere la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, presentato da Malta, che oggi ha votato (con 12 sì e 3 astenuti) per “cessate il fuoco e la pausa umanitaria urgente e prolungata” nella Striscia di Gaza.
Il ministero degli Esteri di Israele ha espresso la necessità di liberare prima chi è rimasto prigioniero di Hamas, affermando che:
“Ora non c’è posto per tali misure finché gli ostaggi saranno tenuti prigionieri da Hamas”.
Le dichiarazioni dell’ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite sulla richiesta della pausa umanitaria
L’ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite, Gilad Erdan, sulla richiesta del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che oggi ha votato per istituire una pausa umanitaria per permettere l’arrivo degli aiuti necessari alla sopravvivenza della popolazione vittima della guerra nella Striscia di Gaza, in un comunicato ha dichiarato che:
“La risoluzione del Consiglio di Sicurezza è distaccata dalla realtà. E’ deplorevole che il Consiglio continui a ignorare e si rifiuti di condannare o anche solo menzionare il massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre”.
L’ambasciatore ha infine aggiunto che:
“La strategia di Hamas è quella di deteriorare deliberatamente la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e di aumentare il numero di vittime palestinesi per far sì che le Nazioni Unite e il Consiglio di Sicurezza fermino Israele. Questo non accadrà. Israele continuerà ad agire finché Hamas non sarà distrutto e gli ostaggi non saranno restituiti”.