Gli occhi del mondo sono puntati sulla California, che fa da sfondo all’incontro tra il presidente USA Joe Biden e il suo omologo cinese Xi Jinping. Il summit bilaterale tra i leader delle due superpotenze è guardato con estrema attenzione, in virtù della complicata situazione internazionale.
Incontro Biden e Xi Jinping, la stretta di mano e la volontà di placare le tensioni tra i due Paesi
I due leader si ritrovano in un set che sembra più che adeguato per le enormi aspettative che circondano il loro meeting. Si tratta, infatti, di una tenuta usata per la soap opera Dynasty, popolarissima negli anni Ottanta e incentrata sulle lotte di potere dell’alta borghesia statunitense.
E il clima tra le due superpotenze non è meno teso di quello che si respirava nella serie, con i continui scambi di accuse e avvertimenti reciproci per le differenti posizioni di politica internazionale. Da ricordare, in questo senso, l’avviso di Biden a Xi del luglio scorso, dopo l’incontro tra il presidente cinese e Vladimir Putin.
Tensioni che i due sembrano voler mettere da parte per l’interesse globale.
Ecco, dunque, la calorosa stretta di mano con la quale i due hanno aperto il loro incontro. Gesto subito seguito dalle parole del presidente americano, per il quale la contrapposizione tra i due Paesi non dovrà mai degenerare in un conflitto vero e proprio.
Xi tende la mano agli USA: “Non possiamo voltarci le spalle”
Un clima distensivo cui anche Xi Jinping mostra di voler credere con convinzione. Le prime parole del presidente cinese sono, infatti, di cooperazione, futuro e opportunità per entrambi i Paesi. E, soprattutto, negano anch’esse la pur vaga possibilità di uno scontro.
“Il conflitto e lo scontro hanno conseguenze insopportabili per tutti. Due grandi Paesi come gli Stati Uniti e la Cina non possono voltarsi le spalle l’un l’altro. Il pianeta Terra è abbastanza grande perché entrambi i Paesi possano avere successo. Il successo di uno è un’opportunità per l’altro”.
A colpire, nelle prime dichiarazioni dei due leader, è il continuo riferimento al futuro. Quasi una rassicurazione del fatto che la distensione di oggi non verranno meno, come sottolinea proprio Xi Jinping.
“Credo fermamente nel futuro promettente delle relazioni bilaterali”.
Si tratta del tipo di segnale che il mondo vuole ricevere dal meeting e bisognerà valutare se queste parole – pronunciate all’inizio dell’incontro – saranno confermate e ribadite anche dopo la sua conclusione.
Perché quel che è certo, è che i temi sul piatto della bilancia sono molti e tutti decisamente complessi: dai conflitti in corso in Ucraina e nella Striscia di Gaza al problema sempre più angosciante del cambiamento climatico.
Questioni dalle quali dipende – senza retorica o facili allarmismi – la sopravvivenza del pianeta e sulle quali, di conseguenza, ci si aspetta l’indicazione di una linea chiara da parte delle due superpotenze globali.