Arriva la proroga d’ufficio del Reddito di cittadinanza che interessa i soggetti che abbiano subito lo stop dell’indennità ma che siano ancora in carico o presso i servizi sociali o i centri per l’impiego. Tale supporto può durare anche oltre i termini del progetto personalizzato, al solo fine di concludere il periodo nel quale sia previsto il percorso di inclusione sociale. Tale periodo può essere superiore a quello di fruizione dell’indennità.

A introdurre la nuova modalità di fruizione del Reddito di cittadinanza è il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che ha varato la nuova nota numero 15471 del 2023 per chiarire, agli ambiti territoriali, chi siano i beneficiari del sostegno interessati agli interventi della quota servizi 2018-2020 e 2021-2023, presi in carico presso i servizi sociali o i centri per l’impiego fino al 31 dicembre 2023, al netto degli interventi di segretariato sociale per il primo triennio e anche degli interventi di pronto intervento sociale per il secondo triennio del Fondo povertà.

Proroga d’ufficio Reddito di cittadinanza, che cos’è e chi riguarda

Arriva la proroga d’ufficio del Reddito di cittadinanza che interessa i soggetti che abbiano subito lo stop nell’erogazione del sussidio, ma che risultino ancora in carico ai servizi sociali o ai centri per l’impiego. Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali spiega, nella nota numero 15471 del 14 novembre 2023, che fino al termine del 2023, tali soggetti – nei limiti della quota del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale di cui al comma 3, dell’articolo 7, del D.lgs. 147 del 15 settembre 2017 – saranno i beneficiari delle risorse di predetto fondo.

Pertanto, secondo la previsione del comma 9, dell’articolo 6 del decreto legge “Lavoro” (Dl 148 del 2023), secondo cui “nei limiti della quota del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale che è attribuita agli ambiti territoriali sociali delle regioni”, le risorse saranno destinate ai futuri percettori dell’Assegno di inclusione, ma solo a partire dal 1° gennaio 2024.

Nel frattempo, e fino al 31 dicembre 2023, i beneficiari degli interventi finanziabili con le risorse del fondo povertà saranno i fruitori del Reddito di cittadinanza, purché in carico ai servizi sociali e/o ai centri per l’impiego.

Proroga Reddito cittadinanza, cosa prevede la nota dal ministero del Lavoro

Nel dettaglio, gli ex percettori del Reddito di cittadinanza per i quali l’indennità risulti sospesa per effetto dell’entrata in vigore del decreto legge “Lavoro” (decreto legge 48 del 2023), in virtù del fatto che la durata del progetto personalizzato può eccedere la durata del beneficio economico, continueranno a percepire l’indennità fino alla fine dell’anno nell’ambito della “prosecuzione degli interventi di inclusione sociale nel caso fossero già previsti o rappresentino una naturale prosecuzione del Patto di Inclusione Sociale, già stipulato con il beneficiario”.

I capitoli di spesa inerenti questa tipologia di interventi saranno imputati alla Quota Servizi del Fondo povertà.

Pagamento RdC fino al 31 dicembre 2023 per chi lo ha perso, ecco le condizioni

Maggiori indicazioni relative ai beneficiari ex percettori del Reddito di cittadinanza e degli interventi che possono essere finanziati con il fondo saranno incluse nelle Linee guida da adottare in seguito all’emanazione dei decreti attuativi dell’Assegno di inclusione (Adi) e del Nuovo Piano nazionale per gli interventi e i servizi sociali 2024-2026.

Erogazione RdC, dal 1° gennaio 2024 l’Assegno di inclusione

Pertanto, per effetto di ciò che prevede la legge di Bilancio dell’anno in corso e il decreto legge “Lavoro”, si modificano le regole di fruizione del Reddito di cittadinanza. I provvedimenti stabiliscono, infatti, che i pagamento per quest’anno dovranno essere al massimo di sette mensilità, a eccezione di quei nuclei familiari che abbiano, al loro interno, componenti over 60, disabili o minorenni, per i quali il RdC verrà erogato fino al 31 dicembre 2023 prima di divenire Assegno di inclusione dal 1° gennaio 2024.

Per gli ex beneficiari del Reddito di cittadinanza che, attualmente, risultino in stand by con l’erogazione del sussidio, il ministero del Lavoro ammette la prosecuzione del percezione dell’indennità almeno fino alla fine del 2023.