Un accordo tra Hamas e Israele in merito al rilascio di circa 50 ostaggi civili da Gaza in cambio di un cessate il fuoco di tre giorni. L’apertura arriva dal Qatar, che sta cercando di tessere le trame di un negoziato estremamente complesso.
A rivelarne i dettagli a Reuters un funzionario informato sulle contrattazioni. Secondo le prime indiscrezioni, l’organizzazione fondamentalista avrebbe accettato le linee generali dell’accordo. La fazione israeliana, invece, non ha ancora detto sì: i dettagli della negoziazione sarebbero in fase di definizione.
Nell’accordo rientrerebbe anche la liberazione di donne e bambini palestinesi detenuti nelle carceri di Israele.
Accordo tra Hamas e Israele sugli ostaggi, previsti anche aiuti umanitari per la Striscia
Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, a muovere i fili delle trattative ci sarebbero il Qatar, l’Egitto e gli Stati Uniti. L’accordo prevedrebbe anche un aumento degli aiuti umanitari per la Striscia.
C’è attesa per scoprire la posizione di Tel Aviv, con il primo ministro Benjamin Netanyahu che negli ultimi giorni ha ribadito la necessità di “distruggere prima Hamas“ e poi “restituire i nostri ostaggi alle loro famiglie”.
Anche l’Italia continua a lavorare per una de-escalation del conflitto. Un punto di vista ribadito dal ministro degli Esteri Antonio Tajani durante il question time odierno alla Camera e portato avanti anche da Giorgia Meloni. A tale scopo, la premier ha avuto una “articolata conversazione telefonica” con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
I due leader hanno parlato proprio della necessità di un immediato rilascio degli ostaggi da parte di Hamas e del sostegno a pause umanitarie a favore della popolazione civile a Gaza.
A Gaza mancano viveri: circa il 70% della popolazione è senz’acqua
A proposito della popolazione civile, quest’ultima è esposta ad un’imminente carenza di acqua potabile che pone le operazioni umanitarie delle Nazioni Unite a Gaza “sull’orlo del collasso”.
A lanciare l’allarme è il capo dell’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione, Philippe Lazzarini.
Avere carburante solo per i camion non salverà altre vite: entro la fine della giornata, circa il 70% della popolazione di Gaza non avrà accesso all’acqua potabile.