Un vero e proprio artista della risata. Teo Teocoli, in oltre cinquant’anni di carriera ha regalato momenti spensierati ad intere generazioni. Salito alla ribalta nell’epoca d’oro del Derby di Milano, era considerato un enfant prodige tra la fine degli anni sessanta e i primi anni Settanta. Comico, cabarettista e attore, alcuni dei suoi personaggi sono passati alla storia; ma anche cantante, conduttore tv e regista teatrale. Sullo sfondo, la passione per il calcio e soprattutto per i colori rossoneri del Diavolo. Per commentare la crisi del Milan, il passaggio a vuoto con il Lecce e la situazione di Pioli, Teocoli è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Crisi Milan, Teocoli a Tag24
La vittoria inaspettata con il Paris Saint Germain e poi la brutta prestazione contro il Lecce. Il Milan continua il percorso sulle montagne russe che ha caratterizzato questa prima parte di stagione. Dopo un avvio importante, che aveva candidato la squadra di Pioli a un ruolo da protagonista nella lotta scudetto, i rossoneri sono incappati in un serio momento di difficoltà dato il via a una vera e propria crisi. Ora l’ambiente è diviso, tra chi resta dalla parte del mister e chi chiede un cambio tecnico per dare una svolta. La sosta servirà a tutti per riflettere e ricaricare le batterie per ripartire, ma intanto la vetta dista già 8 punti. Per commentare la crisi del Milan, le scelte di Pioli, tornando anche sulla polemica del gol annullato nel match con il Lecce, Teocoli, comico e noto tifoso rossonero, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Momento complicato in casa Milan, eppure con il PSG avevano fatto una grande prestazione. Cosa sta succedendo?
“La vittoria sul PSG è stata più una sconfitta per la squadra francese che una vittoria dei rossoneri. Loro hanno giocato malissimo, con Mbappé che si è reso pericoloso solo una volta e la squadra di Pioli è stata brava ad approfittarne. Hanno avuto voglia e pazienza, e tutte le caratteristiche che servono nelle gare internazionali. In campionato però le cose sono diverse, non mi piace come gioca, non mi piacciono i continui cambi della squadra, né tantomeno le sostituzioni. Leao non può entrare al sessantesimo, non combina nulla. È invece uno che ha bisogno di sentirsi importante sin dall’inizio e deve avere la chance anche di sbagliare”.
C’è carenza in attacco?
“No e Giroud non è un vecchietto, ma un grande campione che dà tutto quello che può in ogni partita. Per il resto devo dire la verità, non conosco praticamente nessuno dei nuovi arrivati. Giocheranno anche bene, ma ancora non li ho inquadrati. Per appassionarti ad una squadra devi amarla, devi amare i suoi interpreti e io in questo momento mi ci riconosco meno. Sarà anche perché sono molto legato a Paolo Maldini e non ho ancora compreso la rivoluzione di quest’estate. Hanno cacciato lui e Massara, questo è il termine giusto per definire quello che è avvenuto. Mentre padre Pioli è rimasto lì, tipo prete dell’oratorio, non dicendo nulla su quello che è avvenuto. Maldini e Massara erano due protagonisti, sempre presenti anche in campo. Hanno avuto il merito di essere riusciti a fare squadra, hanno unito il gruppo. Questo invece è un Milan anonimo e non mi piace”.
Non le piace neanche Pioli quindi?
“Mah, Pioli è un bravo allenatore, ma non è da Milan. Forse può allenare questa squadra, ma non ci dimentichiamo che questo è un club che ha vinto tutto. Sette Champions League, è saluta sul tetto del mondo e le Coppe non si dimenticano. Pioli invece non ha vinto niente e lo dobbiamo ammettere. Non so se adesso avrà la capacità di sfangarla da solo e quindi io non lo promuovo. Mi dispiace perché è una brava persona, ma può andar bene in un’altra squadra, non di certo al Milan”.
Quindi non crede nella possibilità di rientrare nella lotta scudetto?
“Alla corsa scudetto non ci credo, per ora almeno non mi pare che questa squadra possa tenere il passo delle altre. Non so neanche chi sia il presidente del Milan, questa è diventata una squadra stile NBA, che se vince o non vince fa lo stesso. E poi i nuovi arrivati non hanno inciso. Due o tre sono stati sempre fortunati e ho visto davvero poche azioni convincenti. Questa per me non è una squadra da Champions”.
A proposito dell’ultima partita, c’è stata una grandissima polemica per il gol annullato al Lecce. Che ne pensa?
“È ovvio che a Lecce siano delusi, perché la partita l’avevano praticamente vinta. Ma nel calcio moderno quello è fallo ed è inutile lamentarsi. Un pestone è un pestone e lo fischiano sempre. Con il Var poi oggi non si scappa. L’arrabbiatura del presidente del Lecce è dovuta alla gioia che aveva vissuto un istante prima. Vincere, battendo il Milan, in rimonta da 2 a 0 a 3 a 2 è una cosa che probabilmente non gli ricapiterà mai nella vita. Ha avuto una crisi di rabbia, ma non poteva accusare nessuno perché il fallo c’era. Mi dispiace per il presidente del Lecce, e lo dico da tarantino, però è andata bene così anche per loro. Forse a chi è andata meno bene è proprio il Milan”.