In Aula a Montecitorio, Antonio Tajani ha risposto al question time della Camera, con i lavori incentrati soprattutto sulla situazione in Medio Oriente. Un conflitto che sta provocando conseguenze in tutto il mondo, con notevoli ripercussioni sulla sicurezza globale.

Il ministro degli Esteri ha sottolineato che “le priorità dell’Italia sono chiare e in linea con quelle dei nostri alleati”.

Scongiurare un’escalation del conflitto, liberare gli ostaggi, evitare l’aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza, preservare una prospettiva politica per il futuro.

Il ministro ha ribadito la condanna, “con la massima fermezza”, del governo ai “barbari attacchi di Hamas“.

Sosteniamo pienamente il diritto di Israele a esistere e difendersi, nel rispetto del diritto internazionale. Al Consiglio Affari Esteri di lunedì ho sottolineato l’importanza di contrastare gli inquietanti rigurgiti di antisemitismo in Europa.

Conte replica a Tajani al question time sul Medio Oriente: “Vi manca il coraggio di sospendere le forniture di armi”

Tajani ha poi posto l’accento sulla “essenziale” necessità di “tracciare una netta distinzione tra Hamas e il popolo palestinese“. Già in passato il vicepremier aveva paragonato l’organizzazione fondamentalista ai nazisti. Le “legittime aspirazioni” dei palestinesi “non hanno nulla a che vedere con i terroristi”.

Resta però il rischio di un allargamento del conflitto: insieme ai partner ho chiesto all’Iran di abbassare i toni, evitare di gettare benzina sul fuoco, moderare l’azione dei suoi referenti nella regione, a cominciare da Hezbollah. Dall’inizio della crisi il governo ha continuato a tessere una fitta rete di contatti con i Paesi alleati e con i principali partner regionali per favorire un’azione diplomatica coordinata.

Tra le principali necessità c’è quella della liberazione degli ostaggi, nella quale l’Italia è “fortemente impegnata”. Questi ultimi devono essere lasciati andare “senza condizioni“.

“Pietra angolare” dell’approccio del governo è “un chiaro sostegno all’autorità palestinese quale unico legittimo rappresentante del popolo palestinese”. Un concetto ribadito dallo stesso titolare della Farnesina la scorsa settimana al primo ministro Mohammad Shtayyeh nel loro incontro a Parigi.

Intervenendo in replica al vicepremier, il leader pentastellato Giuseppe Conte ha invitato il governo a “sospendere immediatamente le forniture di armi ad Israele”. Poi la stilettata alla maggioranza.

Il mio governo lo ha fatto con alcuni Paesi. Per farlo serve solo una cosa che vi manca: il coraggio. Non vogliamo che su quelle bombe ci sia il nome indelebile dell’Italia e della sua vigliaccheria. Non in nostro nome.

Sulla situazione in Toscana: “Vogliamo lavorare per favorire veloce ripresa”

Cambiando completamente argomento, Tajani ha poi ripreso la parola per rimarcare l’azione rapida del governo “per far fronte alle esigenze del tessuto produttivo toscano“, gravemente colpito dall’alluvione del 2 novembre.

Nel corso della mia missione a Prato, ho incontrato istituzioni, enti locali, associazioni di categorie e imprese. Vogliamo lavorare insieme per favorire una veloce ripresa dell’attività economica, con particolare attenzione all’export. Per questo ho disposto l’immediata adozione di misure concrete di sostegno alle aziende manifatturiere delle aree colpite.

Sulla base di quanto realizzato per l’Emilia-Romagna a maggio, Tajani annuncia “un pacchetto di finanza agevolata del valore complessivo di 300 milioni di euro“. Il pacchetto è costituito dall’erogazione di ristori alle imprese esportatrici delle zone alluvionate.

100 milioni di euro a fondo perduto permetteranno di compensare le perdite materiali subite: immobili, attrezzature, macchinari e scorte. Una quota di circa 200 milioni andrà a favorire la più rapida ripresa dell’export.

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