Chi era Noa Marciano? Si tratta della soldatessa israeliana di soli 19 anni uccisa dopo essere stata rapita da Hamas lo scorso 7 Ottobre.

Dall’inizio del conflitto infatti la soldatessa era tenuta in ostaggio a Gaza. La conferma del decesso è arrivata nelle scorse ore direttamente dall’esercito israeliano.

Noa Marciano si trovava infatti insieme a circa altri 240 ostaggi tutti rapiti dai militanti di Hamas e dalla Jihad islamica durante il loro attacco in diverse città di tutta Israele all’inizio del conflitto.

Secondo l’Associated Press fino ad ora si contano circa la morte di 1.400 israeliani, tra cui molti civili.

Dai primi giorni di Ottobre infatti, le forze israeliane hanno condotto un’intensa campagna di attacchi aerei su Gaza e una conseguente invasione di terra del territorio palestinese. Tutto questo con l’obiettivo dichiarato di eliminare Hamas.

Il Ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, afferma che sono più di 11.000 i palestinesi uccisi nelle violenze di questi ultimi mesi.

Chi era Noa Marciano: il rapimento e il video diffuso da Hamas

Il “Times of Israel” riporta che Marciano faceva parte della 414esima unità del Combat Intelligence Collection Corps. Durante il suo rapimento stava prestando servizio nella base IDF di Nahal Oz, quando improvvisamente è stata invasa dai terroristi.

Di lei si sa solo che era di origine marocchina, viveva a Modiin, città al centro di Israele, ed era la maggiore di tre fratelli.

Nella giornata di Lunedì 13 Novembre Hamas aveva pubblicato un video in cui la soldatessa si rivolgeva ad una telecamera dal luogo in cui era tenuta prigioniera.

Sulla vicenda si era anche espresso il portavoce militare israeliano che aveva commentando le immagini dicendo che Hamas tende a ricorrere sempre di più a forme inumane di terrorismo psicologico, proprio mediante la divulgazione di questi filmati.

Nel video divulgato da Hamas, come confermato anche dalla Bbc, si mostrano delle immagini che ritraggono il cadavere di una donna, ormai senza più alcun dubbio, appartenente alla 19enne.

Le Brigate Izzedine al-Qassam, il braccio militare di Hamas, affermano invece che Marciano sarebbe morta a causa di un attacco aereo israeliano.

Da Israele tuttavia arrivano notizie confuse sul suo decesso. Specificano infatti che non sono ancora chiare le cause della morte della giovane, inclusa ora a tutti gli effetti nella lista dei caduti dell’esercito durante la guerra.

I militari israeliani continuano ad affermare con durezza che la soldatessa Noa Marciano è stata uccisa da barbari assassini proprio durante la sua prigionia e di non credere alla versione dell’attacco aereo come causa della sua morte.

Il testo e il cadavere

Nell’ultimo filmato che ritrae la giovane ancora in vita si vede Noa leggere alcuni passaggi di un testo. Alla fine però Hamas mostra il suo corpo senza vita.

Secondo la traduzione del video, nel testo che la ragazza pronuncia, racconterebbe di essere con altri ospiti in un luogo non precisato e noterebbe che vicino a loro si verificano sempre più spesso attacchi aerei.

In alcuni punti effettivamente sembra che stia proprio leggendo e non è chiaro se le sue osservazioni le siano state riferite o no.

Subito dopo la diffusione del video, l’Idf ha inviato degli agenti a parlare con la famiglia della giovane vittima. Inoltre l’esercito ha dichiarato di star utilizzando tutti i mezzi, sia di intelligence che operativi, per riportare a casa gli altri ostaggi in mano ad Hamas.

Le famiglie degli altri ostaggi nei prossimi giorni marceranno da Tel Aviv a Gerusalemme per attirare l’attenzione sulla difficile situazione dei loro parenti. Inoltre si osserverà anche un minuto di silenzio in memoria di Marciano, l’ultima vittima del conflitto.

Il portavoce dell’esercito israeliano ha infine espresso il suo cordoglio per la morte della giovane soldatessa e mostrato vicinanza alla famiglia.