eCash (XEC) è in pratica il vecchio Bitcoin Cash ABC, il controverso token che è nato a seguito di un fork intervenuto nell’ambito della comunità di Bitcoin Cash. Il rebranding ha avuto luogo il primo giorno di luglio del 2021 segnando l’inizio di una nuova era per il progetto crypto.

Il suo maggiore motivo di interesse è da individuare nell’adozione del protocollo di consenso Proof-of-Stake. Si tratta come noto di un meccanismo molto meno impegnativo dal punto di vista finanziario, in quanto prevede il deposito di token al posto dei complessi calcoli matematici richiesti dal Proof-of-Work su cui si basa Bitcoin. La scelta di integrarlo nella blockchain da parte di eCash, mantenendo al contempo le caratteristiche di BTC sembrano infatti aprire una nuova strada, che l’icona crypto ha preferito non percorrere.

eCash: di cosa si tratta

eCash è la blockchain in precedenza nota come Bitcoin Cash ABC, sorta da un fork di Bitcoin Cash, a sua volta nato da una divisione intervenuta nell’ambito della comunità di Bitcoin. Il proposito alla base della sua nascita è quello di agevolare il trasferimento di denaro tra persone, alla pari, senza bisogno di intermediari.

In pratica, sono state adottate le specifiche tecnologiche di Bitcoin, con una semplice, ma fondamentale modifica: l’adozione del meccanismo di consenso Avalanche, un protocollo Proof-of-Stake, al posto del canonico Proof-of-Work su cui è stata impostata sin dall’inizio la rete BTC.

Per spiegare l’importanza di questo accorgimento, occorre a questo punto fare una digressione, che può aiutare a capire meglio il tutto. Ormai da anni, Bitcoin è accusato di essere un pericolo ambientale, a causa dei suoi troppo elevati consumi energetici. Una tesi contestata da più parti, che però ha avuto larga presa sull’opinione pubblica.

Quando anche il governo svedese ha deciso di scatenare un’offensiva contro l’icona attribuita a Satoshi Nakamoto, proponendo il bando del mining PoW, alcune personalità del mondo crypto ha adombrato l’idea di passare al meno energivoro PoS.

La comunità di Bitcoin ha però rifiutato con decisione questa ipotesi. Il motivo è da ricercare nel fatto che il Proof-of-Work garantisce livelli di sicurezza molto più elevati, rispetto al meccanismo concorrente. La vicenda ha però lasciato sospesa una domanda di non poco conto: come funzionerebbe un Bitcoin impostato sullo staking? eCash si è in pratica incaricato di dare una risposta concreta.

I vantaggi di eCash

A guidare il progetto eCash è Amaury Sechet. Si tratta proprio di colui che ha guidato il fork da cui è nato il progetto, dopo essere stato l’esponente più in vista di Bitcoin Cash. Il piano predisposto per la nuova criptovaluta presenta una tokenomics simile a quella di Bitcoin, con un’offerta totale pari a 21 milioni di esemplari.

L’adozione di un meccanismo Proof-of-Stake, però, offre vantaggi notevoli rispetto a Bitcoin, a partire da una maggiore decentralizzazione. In questo caso, infatti, per partecipare alla gestione della rete e alle votazioni che la riguardano basta mettere in staking i token posseduti. Se non è ancora il massimo di decentramento possibile, sul piano della democrazia interna è comunque un passo avanti rispetto a BTC.

Altro vantaggio fornito dall’adozione di Avalanche è poi quello relativo all’aumento esponenziale del troughput, che passa da poche decine di transazioni per secondo (TPS) a più di cinque milioni. Ciò vuol dire che eCash può realmente diventare un mezzo di pagamento in grado di fare concorrenza a quelli tradizionali.

Inoltre, le modifiche apportate permettono alla blockchain di poter integrare aggiornamenti senza alcuna necessità di fork. Considerata la travagliata storia di Bitcoin Cash si tratta di un altro vantaggio notevole, puntando a preservare la pace all’interno della comunità di eCash.

Le prospettive future

Il progetto eCash non è ancora riuscito a decollare. Al momento si trova al 74° posto nella classifica di settore e a pesare negativamente sembra essere proprio la mancanza di stabilità che ha caratterizzato la sua nascita.

Le caratteristiche che presenta, però, sembrano fatte apposta per richiamare attenzione su eCash. Anche perché nel futuro ci potrebbero essere nuove sorprese, come il supporto della Ethereum Virtual Machine. Ove ciò avvenisse, XEC diventerebbe un vero e proprio progetto DeFi, con tutto quello che ne può conseguire. Proprio per questo eCash potrebbe crescere intensamente nel corso dei prossimi mesi.