Quando si pensa al binomio Mazzarri-Napoli vengono in mente moltissimi ricordi. In primis riemergono le immagini della sua squadra trascinata dai tre tenori Lavezzi, Hamsik e Cavani. Inoltre, non si può fare a meno di pensare alla storica vittoria della Coppa Italia del 2012, alzata di fronte agli eterni rivali della Juventus. Ma Mazzarri a Napoli è stato molto altro. Il tecnico toscano è diventato un’icona, protagonista di diversi siparietti molto simpatici. Le sue interviste vengono ricordate tutt’oggi, così come i gesti diventati veri e propri meme. Tra i più celebri ricordiamo quello dell’orologio, utilizzato ancora oggi per sottolineare momenti di comicità sui social.
Mazzarri, la spiegazione del celebre gesto dell’orologio
Ma come è nato il celebre gesto dell’orologio di Mazzarri? L’allenatore toscano, durante la sua prima parentesi azzurra, lo ha indicato più volte nei confronti dell’arbitro per riferirsi alle continue perdite di tempo degli avversari o all’imminente fine del match. Fu lo stesso tecnico a spiegare l’origine del suo comportamento in un’intervista del 2012 rilasciata al Corriere del Mezzogiorno.
Come è ovvio, chiedo all’arbitro, al quarto uomo, la tutela del tempo. Ma in realtà ricordo ai miei uomini in campo che non voglio vederli rassegnati, che la mia squadra non si arrende mai, anche se è sotto di tre reti, perché è meglio perdere tre a uno che tre a zero.
Il valore sentimentale dell’orologio di Mazzarri
Ma l’orologio per Mazzarri sembra avere anche un valore affettivo. Il nuovo mister del Napoli spiegò quanto fosse importate tenerlo al polso durante le gare e i curiosi aspettano di sapere se anche il suo ritorno sarà caratterizzato da tale gesto.
È un Franck Müller simile a quello che mi regalò il presidente della Reggina, quando per una penalizzazione partimmo da meno quindici, poi diventati meno undici, e riuscimmo a piazzarci al decimo posto. L’ho ricomprato e ora lo indosso prima di ogni partita. Di solito mi porta bene. Non credo in certi rituali ma ripeterli non costa nulla.