Da quattro giorni gli investigatori cercano ininterrottamente Giulia Cecchettin, la 22enne scomparsa lo scorso sabato sera insieme all’ex fidanzato Filippo Turetta. L’auto del ragazzo, una Fiat Grande Punto di colore nero, sarebbe stata avvistata per l’ultima volta lunedì notte nella zona dell’alto bellunese, al confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Giulia Cecchettin scomparsa con l’ex fidanzato Filippo Turetta: l’ultimo sms inviato alla sorella e la lite in auto
Sabato sera i due 22enni erano usciti di casa per andare a cena. Attorno alle 20 sarebbero stati avvistati ai tavolini del McDonald’s del centro commerciale Nave de Vero, a Marghera, vicino Venezia. Da lì, a bordo della Fiat Grande Punto nera del ragazzo, si sarebbero spostati verso casa di Giulia.
Un testimone ha riferito agli inquirenti di averli visti litigare in un parcheggio: la giovane urlava, chiedendo al ragazzo di lasciarla stare, mentre lui la tratteneva in auto tenendola per i vestiti. Poco prima, alle 22.43, la ragazza aveva inviato un sms alla sorella.
Un quarto d’ora dopo, attorno alle 23.30, il telefono cellulare di Turetta sarebbe stato agganciato a una cella in zona Fossò, a poca distanza dall’abitazione della famiglia Cecchettin. Lì gli inquirenti avrebbero trovato nove o dieci macchie di sangue in strada.
Macchie che la scientifica starebbe già analizzando. Potrebbero appartenere alla giovane?, è il quesito che ci si pone. La possibilità, purtroppo, esiste. Soprattutto perché Turetta avrebbe avuto un movente, per farle del male: lei lo aveva lasciato e presto si sarebbe trasferita a Reggio Emilia per intraprendere il suo sogno di diventare un’illustratrice, passione che avrebbe ereditato dalla mamma, scomparsa a causa di una malattia neanche un anno fa a 51 anni.
“Vivi fino a prova contraria”: proseguono serrate le ricerche dei due giovani veneti
Chi indaga li cerca vivi, almeno fino a prova contraria. Supportati da elicotteri, i carabinieri ieri hanno perlustrato a fondo il lungo Brenta, purtroppo senza successo. Una delle ipotesi è che possano trovarsi in montagna, un ambiente particolarmente noto al giovane.
La sua auto sarebbe stata avvistata per l’ultima volta lunedì notte nella zona del bellunese. Le ricerche si concentrano quindi su tre Regioni – Veneto, Friuli e Trentino -, ma potrebbero anche essere estese, nelle prossime ore.
Si aspetta un indizio, un cenno anche minimo che possa collocare i due da qualche parte: un prelievo di denaro, un avvistamento più sicuro oppure un cambio di rotta, una telefonata che possa dare speranza a chi da giorni li aspetta a casa.
L’appello dei familiari in tv
Ragazzi, contatteci o tornate a casa,
ha detto Gino Cecchettin ai microfoni dei giornalisti che lo hanno intercettato, con la faccia di chi non dorme da giorni, rivolgendosi ai due giovani. Agli spettatori, invece, ha chiesto di
segnalarli alle forze dell’ordine o chiamare i numeri pubblicati sui social (riportati di seguito, ndr).
Un appello condiviso anche dai genitori di Filippo Turetta, che si sono più volte detti sconvolti per l’accaduto.
Vogliamo bene a Filippo e a Giulia, vogliamo soltanto che ritornino a casa – le loro parole -. Filippo era del tutto normale in questi giorni, anche l’ultimo giorno che l’abbiamo visto sembrava stare bene.
Sembra che però, a causa dell’allontanamento dall’ex fidanzata, il giovane stesse soffrendo. Lo aveva messo in luce il padre della ragazza e lo hanno ribadito anche gli amici. Nelle scorse ore la sorella di Giulia, Elena lo ha definito “geloso e possessivo”, raccontando che lui e la 22enne
litigavano tanto, soprattutto dopo la chiusura del rapporto.
Lui la controllava, le guardava il telefono. Anche per questo, forse, lei lo aveva lasciato. Il suo nome compare tra i primi della lista di coloro che domani dovrebbero discutera la tesi in Ingegneria Biomedica all’Università di Padova. La speranza di tutti è che possa riuscire a raggiungere questo importante traguardo.
Potrebbe interessarti: Paura per Giulia Cecchettin, scomparsa in Veneto con l’ex fidanzato Filippo Turetta: “C’è stata una lite, trovate tracce di sangue in strada”