Le statistiche che riguardano l’Italia fotografano una situazione allarmante per bambini e adolescenti, che risultano iperconnessi già a partire dagli 11 anni di età. Un rapporto diffuso da Save the Children riporta come oltre il 70% (nello specifico il 78,3%) utilizzi abitualmente lo smartphone. Una pratica che si è ancora più diffusa a causa della pandemia, andando a toccare anche la fascia 6-10 anni.

L’allarme dipendenza da smartphone coinvolge anche i bambini ancora più piccoli, che vengono esposti quotidianamente agli schermi. Prendendo in esame la fascia compresa tra gli 11 e i 15 mesi, la percentuale tocca il 18%..

Allarme dipendenza da smartphone: il picco tra gli adolescenti

I numeri da record vengono però raggiunti tra gli adolescenti, nell’ampia fascia tra gli 11 e i 19 anni. Ad inizio 2023 era stato intervistato un campione composto da 3400 soggetti: oltre la metà avevano dichiarato di passare più di 5 ore al giorno online. Un incremento sensibile rispetto al 30% toccato nel 2020. Si tratta di un numero ancor più rilevante se si tiene presente che, in media, passano lo stesso numero di ore sui banchi di scuola. Inoltre, circa il 37% degli intervistati ritiene di controllare il proprio smartphone per un numero di volte superiore a dieci.

A livello legislativo, occorre precisare che sarebbe illegale aprire un profilo social per chi non ha ancora compiuto almeno 13 anni. La realtà dei fatti, però, dimostra come il divieto sia facilmente aggirabile. Due le opzioni possibili: dichiarare la maggiore età oppure utilizzare quello di un adulto. Circa il 40,7% degli appartenenti alla fascia 11-13 anni dichiara di utilizzare normalmente i social media.

Occorre maggiore consapevolezza: boom di cyberbullismo

Una crescita esponenziale del numero di fruitori dei social media fa aumentare, di conseguenza, le possibilità di attacchi di cyberbullismo. Una forma di bullismo che si sviluppa principalmente sul social ma che presenta un legame con la realtà: nella maggior parte dei casi si tratta di compagni di scuola che non si limitano più al momento scolastico ma proseguono online.

L’uso problematico dei social media è diffuso in maniera trasversale ma sembra che l’età più critica sia corrispondente ai 13 anni e riguarda principalmente le ragazze.