Una gravidanza gemellare può essere monocoriale o bicoriale. La diagnosi di corionicità risulta fondamentale per valutare il rischio perinatale e pianificare l’assistenza ostetrica.

Cos’è la gravidanza gemellare monocoriale?

Nel dettaglio, una gravidanza monocoriale, in cui i gemelli condividono una sola placenta, comporta un rischio di complicazioni più elevato rispetto ad una gravidanza bicoriale, dove invece ciascun gemello ha la propria placenta.

Una gravidanza gemellare può essere classificata in base a caratteristiche riscontrabili tramite ecografia:

  • Bicoriale biamniotica: ogni gemello ha la propria placenta e il proprio sacco amniotico.
  • Monocoriale biamniotica: ogni gemello ha il proprio sacco amniotico, ma condivide la stessa placenta con l’altro gemello.
  • Monocoriale monoamniotica: entrambi i gemelli condividono la stessa placenta e lo stesso sacco amniotico.

Quali sono le complicanze della gravidanza monocoriale?

Ci sono diverse complicazioni che possono verificarsi in una gravidanza gemellare monocoriale, come la trasfusione feto-fetale (TTTS), la discordanza di crescita, una maggiore incidenza di malformazioni, o una rara condizione chiamata TRAP sequence, in cui uno dei gemelli non si sviluppa correttamente a causa di particolari anastomosi sulla placenta.

La gravidanza gemellare monocoriale, a causa del rischio di complicanze, richiede un monitoraggio attento tramite ecografie (almeno ogni 2 settimane, a partire dalla 15ª settimana di gravidanza). L’ecografia è l’unico strumento per identificare tempestivamente queste complicazioni. Per alcune condizioni, come la TTTS, è possibile un trattamento diretto come la laser coagulazione delle anastomosi placentari. In altre situazioni, come una discordanza di crescita grave o un’anomalia discordante in uno dei gemelli, il trattamento dipende dalla gravità e dall’età gestazionale e può richiedere il clampaggio del cordone ombelicale del gemello in difficoltà. La gravidanza gemellare con complicanze come la TRAP sequence può essere trattata con laser interstiziale nel nostro Centro di Diagnosi Prenatale e Terapia Fetale.

Differenza tra gravidanza monocoriale e bicoriale

Il termine “coriale” si riferisce al corion, ossia la membrana esterna che avvolge l’embrione e, in un senso più ampio, si riferisce anche alla placenta. Nelle gravidanze gemellari monozigotiche, il numero di corioni dipende dal momento in cui avviene la divisione dell’embrione: se la divisione avviene prima del quinto giorno dal concepimento, ciascun gemello avrà il proprio corion (la membrana esterna), il proprio amnios (la membrana più interna) e la propria placenta (gemelli bicoriali o dicorionici e biamniotici). Questo accade nel 18-36% dei casi.

Se la divisione avviene approssimativamente tra il quinto e il decimo giorno, i gemelli avranno un unico corion, due amnios e una sola placenta (gemelli monocoriali biamniotici). Questo scenario si verifica nel 60-70% dei casi. Se la divisione avviene tra il decimo e il quattordicesimo giorno dalla concezione, i gemelli saranno caratterizzati da un unico corion, un unico amnios e una sola placenta (gemelli monocoriali e monoamniotici), tuttavia, questa condizione si verifica solamente nel circa 2% dei casi. Se la divisione avviene dopo il 14º giorno, c’è un aumentato rischio che i gemelli siano congiunti (gemelli siamesi). Invece, tutti i gemelli dizigotici presentano due corioni (sono bicoriali e biamniotici) e due placente, anche se queste ultime possono confluire apparentando essere una sola.