Tredici i voti per Lussana, risultati a un riconteggio, due dunque le schede bianche. Al voto si è giunti dopo un lungo dibattito sul possesso dei titoli per stare nel Csm dei giudici tributari di uno dei componenti laici, considerato alla vigilia il possibile concorrente di Lussana nella partita per la presidenza del Cpgt. Si tratta di Giorgio Fiorenza, eletto dalle Camere su indicazione della Lega. In tutto sono 15 i componenti del Consiglio: 11 togati, giudici tributari eletti dai 2800 colleghi e 4 laici , indicati dal Parlamento. Fiorenza, in quanto giudice tributario, secondo l’ex sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri non poteva essere eletto tra i componenti laici.
Al voto si è giunti dopo un lungo dibattito
Una questione che ha animato un vivace battibecco con l’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che è uno dei quattro laici: “non possiamo sindacare l’autonomia del Parlamento”, la replica del Guardasigilli dei governi Conte 1 e 2 a Ferri, che in questa stessa seduta è stato indicato come vicepresidente del Cpgt, assieme al giudice del Tar del Lazio Raffaele Tuccillo. Alla fine è stata la stessa assemblea a decretare che Fiorenza – geometra con laura in Statistica e già dal 2009 al 2014 componente del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, eletto in quel caso su indicazione del Pd – ha i titoli necessari per restare sul suo scranno.