Furti nei supermercati italiani: parmigiano o vino? Più una corsa al trafugamento di beni di prima necessità dagli scaffali o solo un malessere generalizzato? Dinanzi a una domanda più che semplice, poteva esserci una risposta altrettanto difficile. La verità è che la crisi economica e il caro vita mettono in crisi i controlli nei supermercati, travolti dall’aumento dei furti negli scaffali. Tanto da stilare un vero elenco di prodotti più bersagliati rispetto ad altri meno richiesti.

E per quanto ci si sforzi di nascondere emergono in chiaro le difficoltà delle famiglie italiano sopraffatte dall’aumento dei beni e servizi. Le buone intenzioni nel governo italiano nella distribuzione di aiuti diretti tramite la Carta dedicata a te, non bastano a frenare la crisi economica delle famiglie. E per quanto ci si sforzi, il quadro complessivo non è un risultato molto lusinghiero.

Furti nei supermercati italiani

Non è certo la prima volta che la discussione cade sull’evidente malessere socio – economico e sicuramente c’è stato un tempo in cui questo fenomeno era meno diffuso. Le condizioni economiche delle famiglie italiane sono cambiate. Il carovita non rallenta; anzi, continua a ridurre gli stipendi degli italiani, impattando sul potere d’acquisto.

In tutto questo, il governo italiano è sceso in campo per ristabilire il quadro degli aumenti con il carrello tricolore salva spesa. E per molte famiglie, le condizioni economiche non sono migliorate; anzi sembra sempre più difficile arrivare a fine mese con qualche spicciolo in tasca.

Dall’elenco dei furti nei supermercati italiani, emerge che il numero maggiore dei furti riguarda i generi di prima necessità, specialmente la carne, a cui si accodano altri prodotti, come ad esempio abbigliamento, alcolici e molti altri.

Le difficoltà economiche sono il problema di molti italiani, mentre una minoranza ha qualche “vizietto” che, nonostante la crisi, non molla.

Chi fa i controlli nei supermercati?

I controlli sulla produzione e la distribuzione per verificare la sicurezza degli alimenti in Italia sono affidati all’autorità sanitaria, che attraverso l’operato degli organi tecnici, effettua regolarmente dei controlli.

Diversamente, l’analisi dettagliata dei prodotti più rubati nei supermercati italiani è stata realizzata da Crime&tech dell’Università Cattolica del Sacro Cuore-Transcrime, con il supporto di Checkpoint Systems.

L’analisi, denominata “La Sicurezza nel Retail in Italia 2023“, mostra in chiaro quali sono i prodotti più rubati nei supermercati. Un stima che ha posto in rilievo la frequenza dei furti e ha fotografando la presenza di una situazione di crisi in crescita rispetto ai numeri registrati negli anni precedenti.

Quali sono i prodotti più rubati nei supermercati?

L’analisi condotto su un campione di 103 supermercati riguarda il periodo che va dal 2021 al primo trimestre del 2023. I prodotti più rubati sono diversi, divisi per settore, tra cui:

  • abbigliamento: capispalla, maglieria e altro;
  • supermercati, ipermercati e Discounti: tonno, carne in scatola, alcolici e molti prodotti alimentari da banco;
  • calzature e accessori: calzature, occhiali e così via;
  • elettronica di consumo: smartphone, tablet e accessori di telefonia mobile, accessori per le smart-home e utensili elettrici. 

La vita delle persone e la scelta o le condizioni che portano ai furti si traducono in danni calcolati per oltre 4,6 miliardi di euro. Basti pensare che il valore medio dei furti si aggira intorno a 40 euro.

Tra i tanti problemi delle aziende, ci sono anche altri 2,1 miliardi investiti in termini di sistemi di sicurezza, incluse guardie giurate, sistemi di sorveglianza e molto altro.

Quanta merce viene rubata nei supermercati?

I dati registrati nel 2020 portano a differenze inventariali che si attestano intorno a 3,48 miliardi di euro, pari all’1,41% del fatturato annuo. Attualmente, la media dei furti nei supermercati italiani si aggira intorno a +82%.

Gli ultimi dati sulla merce rubata mostra anche un aumento di frodi riconducibili ai dipendenti interni.

Il punto è che lo stipendio non è sufficiente neanche a garantire il benessere delle famiglie, tanto che è stato registrato un aumento di furti in terni, come ad esempio, l‘annullamento totale o parziale degli scontrini, furti di denaro direttamente dalla cassa e molte altre circostanze.

In un quadro già complesso di suo, rientrano cassieri, fornitori, dipendenti, ditte di pulizie, sorveglianza e così via, per una media globale dell‘83% di casi fraudolenti.

In conclusione, la vulnerabilità delle famiglie italiane, l’aumento dei furti nei supermercati e delle frodi interne richiedono soluzioni immediate per garantire un benessere economico, sociale e culturale, minato dalla profonda crisi economica.