Lo abbiamo conosciuto nel corso degli anni perché non è uno che passa inosservato, anzi tutt’altro: ecco chi è Walter Mazzarri.
Tecnico dal carattere forte che non si piega a nessun tipo di contraddittorio ma soprattutto abile a far giocare egregiamente le sue squadre torna ad allenare. E non una squadra qualsiasi, il Napoli. Torna dunque laddove si era affermato perché contattato in seguito all’esonerato di Rudi Garcia.
Walter Mazzari da oggi siederà sulla panchina dei campioni d’Italia per la gioia anche dei suoi tifosi che lo hanno sempre stimato per quello che è stato in grado di fare durante il suo primo ciclo azzurro ai tempi di Lavezzi e Cavani.
Chi è Walter Mazzarri
Chi è Walter Mazzarri? Classe 1961 è un ex calciatore professionista che ricopriva il ruolo di centrocampista nonché allenatore di calcio che da poche ore è stato incaricato dal presidente Aurelio De Laurentiis di guidare il Napoli.
Vita Privata
Walter Mazzarri appartiene ad una generazione che ha deciso quanto il lavoro debba restare fuori dal discorso della famiglia.
Ai tempi dell’Empoli (da calciatore) ha conosciuto la sua attuale moglie con la quale ha avuto il suo unico figlio Gabriele, oggi 27enne. Per garantire la stabilità familiare in passato ha deciso di lasciarla nella città toscana e di fare solo lui il pendolare durante la carriera.
Carriera
La Carriera da calciatore di Walter Mazzari si svolge sui campi di serie C1 e serie B, nel massimo campionato ha giocato poco con le maglie di Cagliari ed Empoli.
Pescara, Reggiana, Licata, Modena, Nola, Viareggio, Acireale e Torres le sue altre tappe che lo hanno portato a diventare in circa 250 gol un buon centrocampista senza l’attitudine al gol, ne avrà segnati una quindicina in tutto l’arco della sua carriera.
Dopo aver appeso le scarpette al chiodo ha iniziato la sua carriera da allenatore. Le prime esperienze dal 1996 al 2001 lo vogliono come collaboratore tecnico al Bologna, vice dei portieri al Napoli e primo allenatore alla primavera del Bologna.
Con l’Acireale in C2 inizia il suo percorso solitario su una panchina vera e propria di una squadra professionista. Da quel momento si concretizza un’ascesa importante: la Pistoiese gli servì da trampolino, perché dopo quell’esperienza porta il Livorno dalla B alla A e la Reggina a ottenere tre salvezze consecutive in serie A anche dopo un -11.
La Sampdoria invece rappresenta un’altra parentesi importante che lo lancia nel grande calcio europeo. Coi blucerchiati riesce ad ottenere la qualificazione alla Coppa UEFA e una finale di Coppa Italia persa poi contro la Lazio.
Dopo Genova raggiunge la città di Napoli allorché il presidente Aurelio De Laurentiis lo ingaggia. Con la squadra partenopea riesce subito a instaurare un certo feeling che gli regalerà il periodo più bello della sua carriera da allenatore.
Stabilisce il record di punti del Napoli in un campionato di A poi battuto da Sarri qualche anno dopo, si qualifica in Europa League dopo un sesto posto e l’anno dopo in Champions con il terzo posto.
Evidentemente Napoli non gli basta e per misurarsi con una grande realtà accetta la proposta di Moratti. In neroazzurro non fa bene e dopo appena un anno al termina della stagione 203/2014 via via.
Resta fermo un biennio, nessuno lo chiama, la sensazione non sono buone e quando tutto sembrava negargli qualsiasi altra possibilità arriva l’ingaggio del Watford, squadra inglese di proprietà della famiglia Pozzo la stessa che detiene anche l’Udinese. Successivamente Torino (2018/2020) e Cagliari (2021/2022) rappresentano le sue ultime due esperienze in A.
Da oggi 14 novembre 2023 inizia a lavorare con la sua nuova squadra coadiuvato dal suo staff tecnico.
Modulo
Walter Mazzari si è fatto notare soprattutto ai tempi del Livorno quando con il suo 3-5-2 portò la squadra toscana dopo una cavalcata strepitosa in serie A.
Da allora ovvero dai primi anni 2000 è sempre stato il precursore di un modulo che ha visto impegnati di più rispetto agli altri interpreti i due laterali che in fase di non possesso dovevano stare bassi sulla linea della difesa e in fase di possesso dovevano proporsi lungo tutta la fascia per accompagnare la squadra nella manovra d’attacco.
Il suo 3-5-2 prevedeva inoltre che i tre centrali dietro in fase di difesa dovevano accettare il rischio di affrontare l’uno contro uno con gli attaccanti in modo tale da consentire alla squadra di avere superiorità a centrocampo con due uomini in più per le ripartenze.
Trofei
Walter Mazzarri, nel suo primo capitolo conquista al suo terzo anno la Coppa Italia nella finalissima di Roma contro la Juventus che nel frattempo si è laureata campione d’Italia qualche settimana prima.
Il 20 maggio di quella sera il tecnico toscano riesce a coronare il sogno di alzare il primo e finora unico trofeo della sua lunga carriera da allenatore.