Lanciato nel calcio dei grandi grazie all’intuizione di Zeman, Fabiano Santacroce mostra tutto il suo talento in Serie B con il Brescia. A suon di ottime prestazioni si guadagna la chiamata del Napoli, le aspettative su di lui sono altissime. In azzurro vive 3 stagioni, fatte di alti e bassi e condizionate da tanti infortuni fisici. Difensore di livello, capace di giocare sia come centrale che come terzino destro, sotto la guida di Edy Reja conquista il posto da titolare. Poi l’arrivo di Mazzarri, gli infortuni alle ginocchia e l’inizio del periodo più complicato della sua carriera. Per commentare la scelta del nuovo allenatore e la trattativa Napoli-Mazzarri, Santacroce, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Napoli-Mazzarri, si tratta: Santacroce a Tag24
Mazzarri sì, Mazzarri no. Sono giorni intensi in casa Napoli. Il presidente Aurelio De Laurentiis ha preso la sua decisione in merito a Garcia. Dopo la sconfitta arrivata con l’Empoli domenica non aveva più scelta e sebbene il comunicato ufficiale dell’esonero del tecnico francese non è ancora arrivato, almeno su questo il dado è tratto. Garcia non ha trovato il giusto feeling né con la squadra, né con l’ambiente e la sua esperienza in azzurro finisce dopo appena 150 giorni. Il popolo napoletano però ora è con il fiato sospeso e aspetta l’annuncio del nuovo allenatore. Il più accreditato, al momento, sembra essere Walter Mazzarri. Si tratterebbe di un ritorno clamoroso, dieci anni dopo. Per commentare la scelta del nuovo allenatore e la trattativa Napoli-Mazzarri, Santacroce, che ha vestito la maglia azzurra, anche negli anni del tecnico toscano, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Non c’è ancora l’ufficialità, ma pare che il prossimo allenatore del Napoli sarà Mazzarri. Tu che lo hai conosciuto, proprio a Napoli, cosa ne pensi?
“Vi dico la verità, finchè non vedo l’ufficialità non ci credo. Siamo abituati al presiedente e alle sue scelte e sappiamo tutti che è capace di stravolgere tutto e di buttarsi anche su un nome che non è ancora stato fatto. Ha sondato il terreno con vari profili. Per quel che mi riguarda resterebbe un azzardo, così come lo sarebbe con qualunque altro tecnico. Intervenire in questo momento, prima di partite così difficili, non sarà facile per nessuno”.
Per quello che si è visto però, il cambio di Garcia era praticamente necessario?
“Non è scoccata la scintilla fin dall’inizio. Penso sia entrato in maniera troppo prepotente, cercando di cambiare tutto dove invece c’era da cambiare il meno possibile. Poi si è reso contro, ha fatto un dietro front che è stato controproducente. La squadra e l’ambiente azzurro ha perso ancor più fiducia nei suoi confronti. Il cambio doveva esserci, era a questo punto l’unica strada percorribile ed è giusto che sia fatto. Questo è poco ma sicuro”.
Tu hai avuto modo di conoscerlo bene, cosa potrebbe dare Mazzarri a questo Napoli?
“E’ un allenatore che è rimasto fermo e ha avuto modo di guardare molto, aprendosi anche a nuove tecniche. Avrà seguito il Napoli lo scorso anno e in questa stagione e sono sicuro che lo avrà studiato bene. Penso che Mazzarri abbia avuto anche molta sfortuna nella sua carriera perché spesso si è trovato a dover affrontare situazioni particolari. Ha un carattere forte e non sempre si è sposato bene con società e ambiente. Credo che non abbia neanche avuto a disposizione calciatori giusti per quella che è la sua idea di gioco. Le difficoltà che può incontrare a Napoli però sono parecchie, a partire dal modo di giocare di questa squadra che non è di certo il suo modo di interpretare il calcio”.
Qualche settimana fa ha raccontato di aver studiato tanto in questo periodo, pensi riesca a trasformarsi passando dal 3-5-2 al 4-3-3?
“Ma non penso che sia solo una questione di modulo. La cosa importante è che dovrebbe adattarsi ai giocatori che ha a disposizione. Poi il modulo non è importante. Con Spalletti la squadra era in grando di cambiare anche a partita in corso, più e più volte. In fase difensiva faceva il 4-4-2 mentre in fase offensiva il 4-2-3-1, c’erano cambiamenti continui e questa era la straordinaria forza del mister. Mazzarri però ha un modo di giocare che si basa soprattutto sul difendersi in maniera più bassa e non so se questa squadra ne ha le caratteristiche. Garcia non è riuscito a centrare il punto. La sua prima dichiarazione, quando ha detto che non aveva guardato il Napoli dello scorso anno, gli si è girata contro. Direi che si è visto, eccome”.
La vetta dista già 10 punti. Ritrovando il giusto umore il Napoli può riuscire nella rincorsa?
“Assolutamente sì! Questo è un Napoli capace di tutto, deve solo ritrovare l’assetto e l’equilibrio. È la squadra più forte e ci sono ancora tantissime partite. Abbiamo visto che con la Champions, un po’ tutte perdono punti e gli azzurri devono essere bravi in quelle occasioni. Manca ancora tanto alla fine del campionato”.
Un pregio di Mazzarri e in cosa speri sia migliorato?
“Il suo pregio principale è che fa stare bene la squadra e fa stare tranquillo chi gioca. Non so se è cambiato nel corso degli anni, ma deve stare più attento nella gestione dello spogliatoio e nel curare di più il rapporto con chi gioca meno”.