Cosa sono e quali sono le caratteristiche delle obbligazioni convertibili in azioni? Scopriamo quali i rischi ed i vantaggi dei titoli obbligazionari convertibili in azioni.
Le obbligazioni convertibili in titoli azionari consentono ai detentori di trasformare i bond in azioni a determinate scadenze, come sancito dagli articoli 2420 bis e ter del Codice Civile.
Scopriamo cosa sono e quali sono le caratteristiche delle obbligazioni convertibili in azioni, quali sono le caratteristiche, i vantaggi ed i rischi.
Obbligazioni convertibili: cosa sono?
Le obbligazioni convertibili sono una determinata categoria di bond con cedola fissa o variabile e da un’opzione di acquisto di titoli azionari delle società emittente. Attraverso le obbligazioni convertibili, il soggetto investitore può decidere se convertire i bonds in azioni, assumendo lo status di azionista, oppure attendere la scadenza dell’asset.
Le obbligazioni convertibili sono caratterizzate da un rapporto di conversione e dal periodo di conversione. La facoltà di conversione del titolo obbligazionario in titolo azionario rappresenta un’opzione che viene venduta dal soggetto emittente all’obbligazionista, il quale può trasformare il proprio status in azionista.
Il risparmiatore percepisce un rendimento che viene computato in funzione del tasso nominale inferiore a quello di un bond ordinario di pari caratteristiche. Tale differenza non è altro che il premio dell’opzione. Dal rapporto di conversione è possibile calcolare il prezzo di conversione.
Obbligazioni convertibili: quali sono le caratteristiche?
Le obbligazioni convertibili possono essere convertite in azioni ordinarie della società che ha emesso il bond. Raramente, un’obbligazione convertibile viene trasformata in azione di risparmio. È possibile distinguere tra conversione di tipo diretto e conversione di tipo indiretto. Nel primo caso i titoli azionari sono emessi dalla stessa società che ha emesso i titoli obbligazionari. Nel secondo caso il titolo azionario di compendio è emesso da un’altra società.
Il rapporto di conversione non è altro che il numero di titoli azionari attribuito per ciascun titolo obbligazionario, che viene convertito. Il rapporto di conversione è fissato pari ad uno: un titolo azionario per ogni obbligazione convertita. Il rapporto di conversione è fisso e non tiene in considerazione il valore di mercato dell’uno e dell’altro strumento finanziario al momento della conversione. Il periodo di conversione è rappresentato da quei lassi temporali in cui l’investitore ha la facoltà di convertire i titoli obbligazionari.
Obbligazioni convertibili: quali sono i vantaggi e gli svantaggi?
L’emissione delle obbligazioni convertibili da parte della società rappresenta un segnale favorevole per il mercato. La dirigenza aziendale prevede prestazioni positive della società ed un aumento del prezzo dei titoli azionari.
Le obbligazioni convertibili conferiscono all’investitore una serie di benefici rispetto agli investimenti azionari o obbligazionari. La natura obbligazionaria consente di risultare protetti dai ribassi dei titoli azionari sottostanti il titolo e, in caso di rialzo, è possibile trarne vantaggio esercitando il diritto di conversione.
Lo svantaggio di un’obbligazione convertibile sta nel rendimento, che è inferiore rispetto a quello di un’obbligazione ordinario. Il mercato secondario dei bond convertibili non è molto liquido. Nel caso in cui si voglia cedere il titolo obbligazionario prima della scadenza può risultare molto difficile.
Tra gli strumenti più rischiosi ci sono i CoCo bond, ovvero i titoli obbligazionari convertibili emessi dalle banche che convertono i bond in titoli azionari se gli indici di solidità patrimoniale scendono sotto determinate soglie.