L’evento con cui la Polizia di Stato ha presentato il calendario 2024 è stato condotto dalla campionessa paralimpica Bebe Vio

Tra i protagonisti degli scatti del Calendario 2024 della Polizia di Stato anche gli atleti paralimpici delle Fiamme oro

Nella giornata di ieri, lunedì 13 novembre, presso il salone “Pietro da Cortona” del Palazzo Barberini di Roma, si è tenuto l’evento di presentazione del Calendario 2024 della Polizia di Stato. Un evento che ha visto la presenza, tra gli altri, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e di Vittorio Pisani, capo della Polizia. A condurre l’evento, Tiberio Timperi e Bebe Vio, campionessa paralimpica delle Fiamme oro. E proprio il gruppo paralimpico della Fiamme Oro è il protagonista dello scatto protagonista del primo mese del calendario. Spetta proprio a questi sportivi l’onore di inaugurare l’annata 2024 del Calendario della Polizia di Stato. A premere l’obiettivo, niente meno che il fotografo di fama internazionale Massimo Sestini, vincitore del World press photo nel 2015. Nel suo scatto, allestito a Villa d’Este a Tivoli (Roma), ogni soggetto è disposto su un diverso piano focale e riguardo la fotografia, l’autore stesso ha dichiarato, come reperibile del sito ufficiale della Polizia di Stato:

“È stato un lavoro non facile soprattutto perché avevamo poco tempo a disposizione e faceva molto caldo nel giorno in cui è stato effettuato lo scatto. A quel punto ho voluto utilizzare una tecnica che fosse nelle mie corde, quella di rompere i piani focali. I ragazzi in prima fila sono posizionati a 25 metri di distanza dagli ultimi, c’è sempre un confine minimo tra loro in maniera tale che siano visivamente isolati

Gli atleti, con indosso la riconoscibile tuta, dominano l’inquadratura, mentre alle spalle appare la splendida location. Il ricavato delle vendite del Calendario 2024 sosterranno due progetti di solidarietà. Il primo è dell’Unicef e si chiama “Nigeria – per ogni bambino e bambina: un futuro”, mentre un’altra parte del ricavato il Piano di assistenza della Polizia di Stato Marco Valerio, impegnato ad aiutare le famiglie dei poliziotti con figli affetti da malattie croniche e degenerative.

Calendario 2024 Polizia di Stato: le parole dei protagonisti dell’evento

Tra gli interventi che si sono suggueti – tutti riportati dal sito ufficiale della Polizia di Stato – c’è stato quello del l ministro Sangiuliano, il quale ha sottolineato:

“Grazie al linguaggio dell’arte, il calendario annuale della Polizia di Stato entra nel cuore di tutti, offrendo un punto di vista prezioso sugli aspetti umani e professionali di professionisti e servitori dello Stato, uomini e donne generosamente al servizio della legalità e della sicurezza della Nazione. Nel calendario l’agire delle Forze di polizia, nell’adempimento dei loro doveri, avviene con lo sfondo del nostro patrimonio, il Colosseo, il paesaggio del Golfo della mia Napoli”

Prima di svelare gli scatti, ha preso poi la parola il Ministro Piantedosi:

“Ogni pagina di questo calendario lascia una traccia visiva, come un’orma, del passaggio – spesso discreto e silenzioso – di chi ogni giorno è chiamato a garantire uno dei beni più preziosi per una società, ovvero la sicurezza. Immagini come quelle contenute nel calendario del 2024, oltre a rappresentare alcune delle funzioni svolte dalla Polizia di Stato, ci raccontano anche questo rapporto di fiducia, favorendo quel processo di memoria sociale che alimenta, in un circolo virtuoso, anche la motivazione degli stessi operatori della sicurezza. Favoriscono anche un tassello di memoria personale, quella del poliziotto che si è trovato in determinate situazioni e che si riconosce nell’attività evocata da quella fotografia, ma anche quella del cittadino che ha ricevuto come utente la risposta a una richiesta di supporto. Quindi continuiamo ad affidarci ad affermati professionisti come Massimo Sestini, abituati a raccontare per immagini la vita e gli eventi: il loro sguardo “grandangolare” ci aiuterà a non ledere la nostra memoria, ricordandoci che il nostro “particolare” quotidiano costituisce il tassello di un mosaico ben più complesso”.