Speaker radiofonico, comico e telecronista sportivo, Giacomo Valenti, per tutti Ciccio, ha coltivato due passioni parallelamente sin da ragazzino. Da una parte lo sport, dall’altra la musica, ha iniziato a fare il giornalista quasi per gioco, in alcune tv locali e il dj per divertimento, innamorandosi perdutamente del mondo radiofonico. La bravura e il talento gli hanno consentito di crescere passo dopo passo, raggiungendo il successo negli anni 2000. Dalla WWE al poker, fino ad arrivare al calcio. Ciccio segue un po’ tutti gli sport, ma l’amore più grande resta quello per il calcio e soprattutto per i colori nerazzurri. Per commentare il grande momento dell’Inter e la corsa scudetto, proiettandoci già anche al derby d’Italia, contro la Juve, Ciccio Valenti è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Inter, lo scudetto passa dalla Juve: Ciccio Valenti a Tag24
Da una sosta all’altra, con un bilancio straordinario. Quattro settimane, sei partite (due in Champions) e sei vittorie: questa è l’Inter di Simone Inzaghi. I nerazzurri chiudono questo tour de force con un percorso netto. Ora è tempo di tirare il fiato, perché al rientro, tra circa due settimane, la squadra di Zhang riprenderà col botto. Prima il derby d’Italia con la Juventus, poi il Benfica in Champions e il secondo big match, contro il Napoli. I tifosi per ora non ci pensano, si godono il momento, con la consapevolezza di poter assistere a una stagione magica. L’Inter è la squadra più forte, quella da battere, la favorita per il titolo, ma non l’unica e abbassare la guardia non è una possibilità. Per commentare il momento dell’Inter, la corsa scudetto e il prossimo impegno con la Juve, Ciccio Valenti, tifoso d’eccezione, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Da sosta a sosta, percorso netto dell’Inter che dimostra di essere quasi imbattibile. Sei soddisfatto?
“E’ novembre e il cielo è grigio mentre i ‘tituli’, come dice qualcuno, gli scudetti e le partite importanti si vincono quando fa caldo e siamo in bermuda. Ciò non toglie che è un bel periodo, ma l’Inter ha il record mondiale per scudetti persi quando li aveva ormai in tasca. Sono rimasto scottato negli anni e per questo ci vado sempre cauto, ma resta il fatto che è un momento pazzesco”.
Oltre al campionato l’Inter però sta facendo un percorso pazzesco anche in Europa. Pensi che in Champions possa ripetersi rispetto allo scorso anno?
“Lo scorso anno in Europa è stato fatto un percorso meraviglioso, che ci ha concesso di arrivare fino alla finale. Va detto però che ci sono state anche due o tre incastri di eventi particolari. Io sono sempre uno con i piedi molto per terra. Quando le stagioni sono belle, sono belle da vivere e non si devono fare paragoni con gli anni precedenti. Godiamoci il momento perché questa squadra ci sta facendo divertire. Oltre alla destinazione è bello anche il viaggio, almeno per ora”.
Inzaghi sembra obbligato a vincere vista la rosa dell’Inter, pensi che il tecnico nerazzurro sia sottovalutato?
“Devo ammettere che nei confronti di Inzaghi ho avuto spesso dubbi e non sono mai stato tenero. Mi è però piaciuto da matti come ha gestito la questione dell’arrivo di Lukaku a Milano. Ha ridimensionato totalmente il problema, ricordando i suoi che la partita fosse contro la Roma e non contro il belga e il suo passato. Era fondamentale fare i tre punti con i giallorossi, visto che i nerazzurri hanno un obiettivo ben chiaro. Lui lo ha sottolineato, e lì ha creato quella fiamma di amore che ammetto, fino a quel momento era sempre stata un po’ soffocata. In lui non vedevo quell’ossessione di vincere, per me necessaria. Spesso gli ho visto fare turnover troppo spregiudicati. In quella partita però mi è piaciuto tantissimo e da lì è finalmente scoccata la scintilla”.
Lautaro sto facendo una stagione straordinaria. Quanto pensi che possa avere influito, nella sua maturazione, la fascia di capitano?
“Sono stato in religioso silenzio mente pronunciava il suo nome perché sono molto credente. Ci sono dei nomi che non possono essere pronunciati invano! Lautaro è favolosamente bello e favolosamente interista. Sono pazzo di lui dal primo sguardo. Sono sempre stato convinto che a pallone si gioca prima con gli occhi e poi con i piedi. Si è capito da subito che era un fuoriclasse, e lo sta dimostrando partita dopo partita. Argentino, come altri che già sono stati all’Inter e con cui non voglio fare paragoni, ma la differenza nel suo sguardo è abissale”.
Al rientro dopo la sosta c’è il derby d’Italia e se ne sta già parlando tantissimo. Si rischia di caricare troppo la partita tra Juventus e Inter?
“Mi sembra ci sia un pre-partita intenso, come quando doveva tornare a Milano Lukaku. Se ne parla tantissimo, c’è una grande attesa. Secondo me è una partita importante, ma niente di più. L’Inter deve arrivare a questa sfida con la consapevolezza della propria forza e con il giusto rispetto dell’avversario. Di Juve e Inter e di questa rivalità si parla sempre troppo, ma io non la vivo così intensamente. Per me c’è una sola squadra con cui vale la pena avere una rivalità così accesa, ed è il Milan, il resto sono solo squadre”.
E per la lotta scudetto come vedi i bianconeri?
“E’ una squadra che non molla mai, come dice il loro claim. Non penso però che sarà corsa a due fino alla fine, mi intimorisce ancora il Napoli, che dovremmo affrontare a breve. Una squadra che ha di Lorenzo, Lobotka, Kvara, Osimhen e tanti altri, fa sempre paura. Adesso vedremo cosa succederà con il cambio dell’allenatore. Per il resto provo grande rispetto per tutte. Anche perché se vinci 5 a 1 il derby e poi perdi con il Sassuolo è chiaro che non hai combinato tanto. Questo per tornare al fatto che anche la partita con la Juventus è importante, ma sono sempre tre punti“.