Si avvia alle battute finali il processo per l’omicidio di Saman Abbas in corso a Reggio Emilia: con l’udienza di oggi, 14 novembre, si chiuderà ufficialmente l’istruttoria dibattimentale, ossia la raccolta di tutte le prove e testimonanze.
Per l’occasione il procuratore Calogero Gaetano Paci, titolare dell’inchiesta, ha depositato in aula un’intercettazione dello zio della ragazza acquisita da un agente della polizia penitenziaria nel carcere di Reggio. Intercettazione di cui Paci sarebbe venuto a conoscenza solo ieri, ma pare molto importante ai fini del giudizio.
Processo Saman Abbas, in aula la nuova intercettazione dello zio Danish
Nell’audio, rinvenuto nel telefono cellulare dell’agente, indagato, nell’ambito di un’altra indagine, per tortura ai danni di un detenuto, si senteribbe lo zio di Saman Abbas, Danish Hasnain, negoziare la sua confessione sul luogo di sepoltura del cadavere della nipote 18enne, uccisa a Novellara dopo aver rifiutato un matrimonio combinato, in cambio della protezione della moglie.
Una conversazione che risalirebbe al 25 ottobre 2022, giorno in cui, in effetti, l’uomo di origine pakistana chiese di poter interloquire con la Procura, permettendo agli inquirenti di ritrovare il corpo della giovane scomparsa in un casolare di campagna. Se si fossero mostrati disposti a collaborare, come lui aveva richiesto, il cadavere sarebbe stato trovato in anticipo, cosa che avrebbe permesso di condurre accertamenti medico-legali più precisi.
Verso la sentenza finale
Si tratta delle battute finali del processo a carico del 33enne e dei suoi familiari, il padre e la madre di Saman e i due cugini Noumanoulaq Noumanoulaq e Ikram Ijaz. Venerdì 17 novembre inizierà la requisitoria del pubblico ministero, seguita dalla discussione delle parti civili, prevista per martedì 21 novembre.
La settimana successiva sarà la volta delle arringhe degli imputati, il 28 e il 30 di novembre. A quel punto la Corte, presieduta dal giudice Cristina Beretti, si riunirà per decidere e, già in giornata, potrebbe emanare la sentenza. A renderlo noto è il Resto del Carlino.
Gli ultimi sviluppi della vicenda
Di recente la Corte che dovrà giudicare i cinque imputati per la morte della ragazza aveva definito “inutilizzabili” le dichiarazioni rilasciate dallo zio Danish nel corso degli interrogatori a cui è stato sottoposto. Il motivo è che la Procura, nel condurli, avrebbe seguito una procedura sbagliata.
Ad incastrare i familiari di Saman resta solo la deposizione del fratello 18enne, Alì Haider, che la Procura per i minori – nonostante l’ordinanza della Corte, che lo aveva dichiarato “imputabile” – ha deciso di non iscrivere nel registro degli indagati.
Il ragazzo, che all’epoca dei fatti era minorenne, avrebbe assistito alle varie fasi dell’omicidio, sostenendo che tutti i parenti fossero presenti quando la sorella fu strozzata e sepolta in una fossa ed è quindi considerato il testimone chiave del processo, anche se gli avvocati dei cinque imputati lo ritengono inattendibile.
Dal Pakistan hanno più volte cercato di convincerlo a non parlare in Tribunale. Lo ha fatto anche la madre Nazia, ancora latitante, attraverso dei conoscenti. Per la vicenda è stato aperto un apposito fascicolo d’inchiesta.
I funerali di Saman Abbas
Il Comune di Novellara, dove Saman viveva insieme alla famiglia prima di fuggire con il fidanzato (sarebbe tornata solo a ridosso dell’omicidio), ha fatto sapere che sosterrà le spese per il suo funerale in accordo con il fratello, che attualmente vive in una comunità protetta. Poi la ragazza otterrà anche la cittadinanza onoraria. Un gesto simbolico, per fare in modo che non venga dimenticata.
In questo articolo parlavamo di una ragazza che, come lei, è stata uccisa a causa delle sue scelte: Sana Cheema, storia della 24enne di Brescia uccisa in Pakistan per aver rifiutato un matrimonio combinato