Il sogno si sta concretizzando sempre di più e con le parole del sindaco Kai Wegner Berlino spera nelle Olimpiadi 2036

Olimpiadi 2036, a cento anni dalla precedente edizione dei Giochi Olimpici ospitati in Germania, Kai Wegner riapre la possibiltà per Berlino di ospitare ancora la competizione sportiva

Inutile negarlo: il potenziale simbolico della scelta sarebbe molto forte. A cento anni dalla precedente edizione, pronta a suscitare subito le immagini di Adolf Hitler che assiste alla performance epica di Jesse Owens, giusto per citare una scena entrata nell’immaginario collettivo, Berlino potrebbe ospitare di nuovo i Giochi Olimpici. Inequivocabile le parole pronunciate ieri al forum del Comitato olimpico tedesco dal sindaco della città Kai Wegner in cui si propone la candidatura di Berlino quale sede della 36esima edizione dei Giochi olimpici e Paralimpici estivi.

“Sosteniamo fermamente l’idea e riteniamo brillante il piano per una candidatura nazionale, la città è pronta e sarà un’opportunità eccezionale per presentare al mondo una nuova immagine della Germania”

Ha dichiarato – e riportato dall’AGI – Kai Wegner, sottolineando con le sue parole la possibilità di una nuova immagine del paese tedesco, cogliendo appunto l’opportunità di lasciarsi definitivamente alla spalle quelle Olimpiadi drammaticamente segnate dal dominio nazista. Kai Wegner ha assunto la carica di sindaco di Berlino quest’anno, il 27 aprile 2023 e tra i progetti e le proposte del politico tedesco della CDU (Unione Cristiano-Democratica) nato il 15 settembre 1972 a Berlino Ovest c’è proprio quello – dopo la bocciature per le edizioni del 2000 – di riportare i Giochi Olimpici a Berlino. Con la proposta di Kai Wegner – precendentemente impegnato nel Bundestag dal 2005 al 2021 quale rappresentante del distretto di Spandau – si accende anche il dibattito, poichè non tutti sono favorevoli alla proposta e alla ricorrenza con cui andrebbe a svolgere.

Berlino – Olimpiadi 2036: il dibattito sui social

Il dibattito sulla candidatura di Berlino quale città ospitante della Olimpiadi 2036 è stato lanciato dal sindaco stesso, il quale, in un post su Instragram – dopo aver annunciato di aver presentato la questione durante il sopracitato il forum – ha rivolta la domanda ai suoi stessi followers:

Im Dialogforum im @futuriumd wird darüber gesprochen, ob Berlin Austragungsort für Olympische und Paralympische Spiele werden soll. Was sagst du zu möglichen Spielen in unserer Stadt?

(Nel forum di @futuriumd si è discusso se Berlino debba diventare la sede dei Giochi Olimpici e Paralimpici. Cosa pensi dei possibili Gochi nella nostra città?)

Il post infatti si conclude rivolgendosi direttamente al pubblico, chedendo appunto “Was sagst du zu möglichen Spielen in unserer Stadt?”. E se già i suoi followers hanno avuto modo di esprimere il proprio parere, tra riscontri entusiasit e altri più scettici, ora è giusto chiedersi quali saranno gli sviluppi concreti di una propsta così importante.

Berlino 1936: quando Jesse Owens scrisse la storia delle Olimpiadi

Il 3 agosto 1936, esattamente ottantasette anni fa, Jesse Owens scriveva il primo capitolo della storica impresa alle Olimpiadi di Berlino. Un’impresa che vede la conquista delle quattro medaglie d’oro conquistate sul suolo tedesco. Un’impresa che ha valicato fin da subito i confini dello sport. Ma andiamo con ordine. James Cleveland Owens, per tutti Jesse, nasce a Oakville il 12 settembre 1913. Una prima parte della sua vita segnata dalle dolorose condizioni imposte dalla Grande Depressione americana. Ma Jesse si impegna a scuola come nelle sport e quando inizia a correre e a saltare in lungo, tutti gli occhi sono per lui. Arrivano i primi traguardi, che gli permettono di conseguire l’ammissione nell’Università statale dell’Ohio. Poco dopo arrivano i record al Big Ten meet di Ann Arbor del 1935. E’ la grande anteprima delle Olimpiadi di Berlino del 1936. Qui Owens vincerà ben quattro medaglie d’oro, entrando nella storia.