Si è tenuto a Palazzo Chigi l’incontro tra la premier Giorgia Meloni e l’omologo della Slovenia Robert Golob. Un vertice legato a doppio filo alla decisione, da parte del governo di Roma, di reintrodurre i controlli al confine italo-sloveno.
Annunciato ormai quasi un mese fa dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il provvedimento è finalizzato a tenere sotto controllo grattacapi come l’emergenza terrorismo, la migrazione irregolare e la criminalità organizzata. Entrati in vigore lo scorso 21 ottobre per un periodo di dieci giorni, i controlli sono stati prorogati per ulteriori venti.
Le prime indiscrezioni sul bilaterale tra Meloni e Golob, rilanciate dalla Slovenian Press Agency, parlavano di un colloquio finalizzato ad “evitare” che i controlli “diventino permanenti“.
Il messaggio del primo ministro di Lubiana, dunque, è incentrato sulla necessità che si “faccia di tutto per assicurare la sopravvivenza di Schengen” e per prevenire l’ipotesi di “controlli confinari permanenti”. Un’esigenza già decantata da una portavoce slovena presso l’Unione Europea ai microfoni di LaPresse.
Meloni con il premier della Slovenia a Palazzo Chigi: “Schengen conquista straordinaria da preservare”
Meloni ha aperto le dichiarazioni congiunte dopo l’incontro con Golob sottolineando come Schengen “sia stato una conquista straordinaria” da “preservare“.
Siamo consapevoli delle difficoltà che arrivano per i nostri lavoratori transfrontalieri per la reintroduzione dei controlli ai confini tra Italia e Slovenia, che abbiamo dovuto adottare per far fronte alla crescente pressione migratoria ai nostri confini. Schengen è stata una conquista straordinaria che dobbiamo preservare, l’impegno comune è ripristinarla appena vi saranno le condizioni.
La presidente del Consiglio ha dunque posto l’accento sull’importanza di “continuare a lavorare sulla dimensione esterna dei confini per proteggere quelli interni”.
Il messaggio della premier all’Ue: “Allargarsi ai Balcani occidentali”
Il discorso della leader di Fratelli d’Italia si sposta poi verso la “prospettiva europea” dei Balcani occidentali. Con questi ultimi, spiega Meloni, “abbiamo registrato la stessa condivisione di vedute”.
È una materia sulla quale entrambe le nazioni sono storicamente mobilitate. È fondamentale per noi accelerare questo processo. Io ho sempre parlato non di allargamento dell’Ue ma di riunificazione dell’Europa perché penso e ribadisco che non sia un club, che non siamo noi a decidere chi è europeo e chi no.
Meloni auspica dunque “segnali importanti”, come il “tema della Bosnia-Erzegovina al prossimo Consiglio Europeo”. L’obiettivo è “fare dei passi concreti in tema di procedure di adesione”, allo scopo di “fare del nostro Continente quella grande dimensione di solidarietà che abbiamo sempre creduto e pensato dovesse essere”.
Il primo ministro sloveno: “Rapporti molto importanti con l’Italia”
Nel suo discorso, il premier Robert Golob ha rimarcato i “rapporti molto importanti” tra Italia e Slovenia. Rapporti “quasi da alleanza soprattutto a livello europeo ma anche per iniziative future”. Due Stati “vicini” e “legati da una storia ricca ma soprattutto da un futuro ricco e bello”.
Oggetto dei colloqui tra i due omologhi anche gli aiuti umanitari a Gaza, soprattutto dopo l’invio da parte di Roma di una nave-ospedale in Medio Oriente.
La Slovenia è pronta a collaborare e collaborerà con le proprie capacità a questa iniziativa. Ci auguriamo che l’aiuto umanitario a Gaza si avvii al più presto e che quindi la via del mare sia la modalità più adatta per aiutare questa popolazione così sfortunata di Gaza per fare arrivare i nostri aiuti. Per questo siamo molto grati all’Italia per questa iniziativa e con piacere ci assoceremo.