La capitana dell’Italia femminile, Tathiana Garbin, dopo la finale nella Billie Jean King Cup, ha comunicato di essere stata operata per un tumore nel mese di ottobre. Nel messaggio ha ringraziato i medici per averle permesso di esserci al torneo e per averla fatta recuperare in modo rapido. In un’intervista a Tuttosport, poi, la Garbin ha spiegato meglio la sua lotta contro la malattia dicendo che c’è un’altra operazione da affrontare. Inoltre ha parlato di come ha reagito alla notizia e soprattutto delle energie che ha trovato quando di lì a poche settimane ha partecipato al torneo delle Nazionali. Le azzurre, peraltro, sono arrivate in finale dopo 10 anni per quello che è un grandissimo traguardo per l’Italia e il merito va anche a Tathiana Garbin.
Garbin e la malattia: “All’inizio non mi sono preoccupata dei dolori che avevo”
Tathiana Garbin ha parlato a tutto tondo in questa intervista. Ha spiegato innanzitutto di come ha scoperto del tumore. Le sue parole:
“Mentre mi trovavo a New York per lo US Open ho iniziato ad avere dolori al ventre. Non mi sono preoccupata perché sono sempre stata sana come un pesce e faccio anche molta prevenzione. Il medico però mi ha consigliato di fare degli accertamenti e ho scoperto il tumore. Si tratta di un caso su un milione: è molto raro ma mi sono subito operata. Il giorno della finale, domenica 12 novembre, è passato 1 mese dall’intervento”.
La capitana azzurra però non è mai stata da sola, ha infatti raccontato del grande affetto ricevuto da tutti:
“Ho accanto persone che mi vogliono bene e sono una donna fortunata. Non mi sento di certo sola e le emozioni provate nelle ultime settimane mi aiuteranno anche per la prossima operazione tra pochi giorni. In un attimo però ho capito quanto è preziosa la salute che abbiamo”.
E di come lo ha comunicato alle sue ragazze ha detto:
“Le ho chiamate una ad una. Sarei dovuta partire con loro per la Cina ma avevo il passaporto in scadenza: forse un regalo del destino perché avrei rimandato gli esami se ci fossi andata. Le ragazze comunque sono state eccezionali”.
Garbin e la malattia: “Immagino la sala operatoria come un campo da tennis”
Sulle energie trovate post operazione poi ha spiegato come abbia fatto a recuperare così velocemente e a raggiungere le sue ragazze alla Billie Jean King Cup:
“Nonostante sia stata una operazione invasiva, mi sono ripresa rapidamente. Dopo 4 giorni già ero fuori e intanto sentivo le ragazze che erano in Cina“.
Tra pochi giorni poi ci sarà un’altra operazione e la preparazione alla sala operatoria è come su un campo da tennis per la Garbin che si sta preparando ad affrontarla nel migliore dei modi:
“Come mi preparo? Come un’atleta, mi immagino la sala come il prossimo campo da tennis. Curo l’alimentazione e la parte mentale perché questo nuovo avversario va affrontato con il giusto atteggiamento. La vita da atleta mi ha abituata ad affrontare i problemi come in campo. L’atteggiamento contro la malattia è lo stesso: poi se l’altro è più forte gli stringi la mano e esci dal campo, ma sempre dopo aver dato tutto”.
Poi una risposta toccante alla domanda più difficile forse da sentire sulla paura nell’affrontare l’operazione:
“Paura di quello che mi attende? No, non ho paura di morire. Ho avuto una vita meravigliosa e non la scambierei con una più lunga ma insapore. Ho vissuto tutto apprezzando ogni minuto con la fortuna di un dono come il talento sportivo”.
Infine sulle Finals della Billie Jean King Cup, sulla possibilità di vincerlo e su cosa vuole trasmettere la capitana azzurra agli altri ha detto:
“Io la seguirò da più lontano ma vogliamo provarci. La vittoria non è l’unico obiettivo però: nello sport sei giudicato per come e quanto vinci ma non sono i trofei gli obiettivi a cui devi ambire. Io voglio terminare la mia vita sapendo di aver lasciato qualcosa agli altri”.