Come può morire una tartaruga di terra? Andiamo ad analizzare tutti i rischi a cui vanno incontro questi splendidi animali, che necessitano di grande attenzione da parte dei padroni.

Come può morire una tartaruga di terra?

I motivi per cui una tartaruga di terra può rischiare di morire sono diversi, ecco i principali:

  • temperature troppo elevate o troppo basse
  • alimentazione errata
  • predatori

Temperature

Le tartarughe più comuni, se hanno almeno due anni, tendono ad andare in letargo durante un periodo che va da novembre ad aprile. È fondamentale assicurare loro un ambiente adeguato, sia all’interno di casa che in giardino, con un terreno protetto e una temperatura compresa tra i 5 e i 10°C.

Se la temperatura scende al di sotto dei 5°C, la tartaruga potrebbe non sopravvivere, mentre se supera i 10°C, potrebbe accelerare il metabolismo e, non nutrendosi durante il letargo, correre il rischio di morire. È consigliabile pesare regolarmente la tartaruga, soprattutto prima del letargo, e tenere sotto controllo il suo stato, soprattutto in periodi di cambiamenti climatici, senza però essere invasivi.

Alimentazione

Le tartarughe non sono animali comunicativi e non segnalano alcun malessere, pertanto è importante prestare attenzione ai sintomi di eventuali malattie. Una corretta alimentazione e un ambiente tranquillo sono essenziali per prevenirle.

L’alimentazione in cattività di ogni specie dovrebbe riflettere il più possibile la dieta naturale che essa seguirebbe in natura. In particolare, è possibile distinguere tre categorie principali: carnivori, onnivori e vegetariani.

La maggior parte delle tartarughe terrestri appartiene al terzo gruppo e ha principalmente un regime alimentare vegetariano.

La loro alimentazione richiede:

  • un’elevata presenza di fibre (18-28%);
  • una moderata quantità di proteine (15-35%);
  • una bassa quantità di grassi (meno del 10%);
  • livelli minimi di amido.

Particolarmente rilevante è l’alto contenuto di calcio e un elevato rapporto calcio-fosforo.

Per la maggior parte delle specie, la dieta ideale include erbe e piante da pascolo come erba medica e tarassaco, poiché sono ricche di calcio. Queste possono essere integrate con moderati quantitativi di verdure, come cicorie e radicchi.

È preferibile evitare o limitare l’assunzione di frutta, poiché spesso ha un rapporto calcio-fosforo sfavorevole e potrebbe causare problemi gastrointestinali.

Gli errori alimentari più comuni sono rappresentati dalla somministrazione di:

  • alimenti di origine animale (ad esempio cibo per cani e gatti)
  • carboidrati (pane e dosi eccessive di frutta)
  • verdure a basso contenuto di calcio 
  • vegetali eccessivamente proteici (fagioli e piselli).

Se mangiano verdure povere di calcio o prive di vitamina D3, o se non sono esposte ai raggi UVA, potrebbero sviluppare problemi ossei. I sintomi includono anoressia, arresto della crescita e possibile mollezza del carapace insieme alla parte inferiore, nota come piastrone.

La carenza di vitamina A può portare all’ingrossamento delle unghie e della bocca. Essendo le unghie in crescita continua, è necessario che trovino superfici per l’abrasione mentre si muovono, evitando ortaggi troppo molli che potrebbero compromettere questa necessità. Le tartarughe possono anche sviluppare polmoniti, riconoscibili da problemi respiratori e perdita di appetito.

La stomatite è un’altra condizione che può influire sull’appetito e si manifesta con infiammazioni nella bocca. Il carapace può danneggiarsi a causa di traumi gravi. In tutti questi casi, se sorgono dubbi o preoccupazioni, è consigliabile contattare immediatamente un veterinario specializzato.

Predatori

Tra gli animali considerati pericolosi per le tartarughe, i ratti occupano un posto significativo. Durante il loro periodo di letargo invernale, quando le tartarughe riposano tranquille nelle cantine o nei loro rifugi, i roditori possono intrufolarsi e causare gravi danni, mutilando o persino uccidendo le tartarughe.

Le tartarughe, purtroppo, risultano del tutto indifese di fronte ai ratti che possono attaccarle e consumarle senza ostacoli. Per questo motivo, durante la stagione invernale, se si sceglie di farle ibernare in spazi come le cantine, è consigliabile predisporre un ambiente protetto, dotato di reti o barriere che impediscono l’accesso agli animali di piccole dimensioni dall’esterno.

Inoltre, per le tartarughe più piccole, il rischio maggiore può provenire dall’alto: gufi, civette e cornacchie possono planare su di loro, afferrarle con gli artigli e portarle via per poi nutrirsi. Una soluzione efficace potrebbe essere l’installazione di una rete leggera, posta orizzontalmente sul terrario, per evitare l’accesso ai rapaci.

Quanto agli altri animali domestici, in generale i gatti non rappresentano un problema, ad eccezione delle tartarughe neonate.

Tuttavia, un potenziale rischio può derivare dai cani che potrebbero confondere le tartarughe con un oggetto inanimato e giocarci in modo inappropriato.