Chi è Suella Braverman? È una politica e avvocata britannica di origine indiana ex ministra dell’Interno del Regno Unito sostituita nella giornata di ieri dall’ex primo ministro Dave Cameron che torna così al governo dopo bene 7 anni.

Braverman ormai da mesi era criticata per le sue posizioni estremiste sull’immigrazione, accusata di utilizzare retorica di estrema destra e di mancanza di compassione nei suoi commenti sui richiedenti asilo, sugli immigrati e sul multiculturalismo.

Così ieri è arrivata la decisione del Primo ministro Rishi Sunak di sollevarla dal suo incarico.

Chi è Suella Braverman: le origini e l’istruzione

Suella nasce il 3 Aprile del 1980 ad Harrow, a nord ovest della capitale. La madre, Uma, è di origine indù tamil, mentre il padre Christie Fernandes, proviene da Goa, piccolo Stato dell’India.

Entrambi i genitori si sono trasferiti nel Regno Unito durante gli anni ’60, rispettivamente dalle Mauritius e dal Kenya. Suella è inoltre, la nipote di Mahen Kundasamy, ex Alto commissario mauriziano a Londra.

La sua istruzione comincia alla Heathfield School, una scuola superiore privata dedicata solo alle ragazze continuando poi alla facoltà di legge al Queens College di Cambridge. 

Studentessa del progetto Erasmus ha vissuto per due anni in Francia continuando poi come Entente Cordiale Scholar. In questo periodo ha poi completato un Master in Diritto europeo e francese presso la Sorbona di Parigi.

La sua carriera

La sua carriera politica inizia ufficialmente nel Maggio del 2015, quando diventa parlamentare all’interno del Partito conservatore nella circoscrizione di Fareham.

Nel tempo si è poi occupata di Istruzione, Affari interni e di Giustizia inoltre ha anche collaborato spesso con diverse testate giornalistiche come il Daily Telegraph, il Bright Blue, l’INews, l’HuffPost, il Brexit Central e il ConservativeHome.

La Braverman è da sempre una convinta sostenitrice della Brexit. Nella sua carriera è stata infatti anche presidente dell’European Research Group, il gruppo di parlamentari conservatori favorevoli all’uscita dall’Unione Europea. 

Nei primi mesi del 2018, proprio lei viene nominata sottosegretario di Stato presso il Dipartimento per l’uscita dall’Unione europea.

Il 15 Novembre dello stesso anno però rassegna le dimissioni dall’incarico poiché in contrasto con la bozza di accordo stipulata fra il governo di Theresa May e l’Unione europea.

Nel 2020, con il governo Johnson, viene nominata procuratore generale sia per l’Inghilterra che per il Galles. Nella stessa occasione diventa anche avvocato generale per l’Irlanda del Nord, succedendo a Geoffrey Cox, destituito poco prima.

Proprio a causa delle sue decisioni controverse è stata spesso criticata dai membri del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati in disaccordo con le sue idee. 

Durante la crisi di governo di Luglio 2022 aveva chiesto con forza le dimissioni del Primo ministro Boris Johnson. Successivamente si è candidata alle elezioni per la leadership del Partito conservatore, venendo però eliminata dalla corsa al secondo turno.

Il 6 Settembre dello stesso anno ha appoggiato Liz Truss che l’ha nominata ministro dell’Interno nel nuovo esecutivo. Venendo poi riconfermata da Sunak fino alla recente sostituzione.

Della sua vita privata si sa che da Febbraio 20218 è sposata con Rael Braverman. Il loro primo figlio è nato nel 2019 e il secondo nel 2021.

Nomina contestata

Fin da subito la sua nomina è stata più volte contestata dai laburisti, dai liberaldemocratici, dai parlamentari del partito nazionale scozzese e anche da alcuni conservatori.

Nel 2022 aveva dichiarato che il suo sogno fosse quello di mettere in pratica la politica migratoria  che prevedeva che il Regno Unito costringesse alcuni migranti richiedenti asilo a lasciare il paese e ad andare in aereo in Ruanda.

L’accordo firmato tra i governi dei due paesi prevedeva che il Regno Unito pagasse il Ruanda per prendere in carico i migranti entrati illegalmente in territorio britannico per tutto il tempo necessario per decidere se dare loro lo status di rifugiati o no.

I trasferimenti dei migranti in Ruanda non sono mai stati messi in pratica in seguito ad una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo.

Proprio a causa delle sue dichiarazioni controverse, nel tempo si è guadagnata il soprannome di “Cruella”, nome della protagonista della versione originale del cartone animato “La carica dei 101”.