Chi era Andrea Ghira, uno dei tre responsabili della strage del Circeo avvenuta il 29 e il 30 settembre del 1975. All’epoca dei fatti, egli era un giovane ragazzo che si macchiò di un crimine tragico e devastante che sconvolse l’Italia intera. Identificato come uno degli autori del massacro, è stato condannato all’ergastolo in contumacia. È stato latitante fino al giorno della sua morte.

Chi era Andrea Ghira, la famiglia e i genitori: tutto sulle origini

Nato a Roma il 21 settembre 1953, oggi sappiamo che egli è ritenuto uno dei tre uomini autori del massacro del Circeo avvenuto nel 1975. Ma chi era davvero Andrea Ghira? Nato e cresciuto nella Capitale, era figlio di un noto e stimato imprenditore, Aldo. Suo padre era stato anche campione olimpico di pallanuoto e aveva giocato in Nazionale.

La famiglia Ghira era benestante. Andrea faceva parte della cosiddetta “Roma bene”. Aveva frequentato il liceo classico Giulio Cesare e, sin da giovane, si era avvicinato ad ambienti di estrema destra.

Trascorreva spesso del tempo a Villa Moresca, la residenza estiva a San Felice Circeo di proprietà della famiglia. La stessa in cui nel 1975 si è verificato il massacro che ha visto come vittime l’allora 17enne Donatella Colasanti e della 19enne Rosaria Lopez, uccisa all’interno dell’abitazione al culmine delle torture subite.

I primi guai con la giustizia per Ghira iniziarono negli anni ’70. Egli prese parte ad alcune manifestazioni di estrema destra e fu denunciato per minaccia a mano armata e lesioni aggravate. Nel ‘73 venne arrestato per rapina e violazione di domicilio.

Il massacro del Circeo e la condanna

Oggi il nome di Andrea Ghira è tristemente noto per essere uno dei responsabili, insieme agli amici Gianni Guido e Angelo Izzo, del massacro del Circeo. Era il 29 settembre 1975 quando i tre attirarono due giovani ragazze conosciute qualche giorno prima, Donatella e Rosaria, nella villa di proprietà della famiglia Ghira.

Le due vittime furono stuprate, violentate, drogate, massacrate e torturate per 36 ore consecutive. Rosaria Lopez, 19enne, venne uccisa affogata nella vasca da bagno. Donatella invece capì che l’unica strada era quella di fingersi morta. E così fece. Lei fu l’unica sopravvissuta delle due.

Poco dopo il ritrovamento delle due vittime del massacro, Guido e Izzo furono immediatamente fermati dalla polizia. Ghira invece, probabilmente grazie ad una soffiata ricevuta, scappò e lasciò il Paese. Non fu mai più trovato dalle autorità e rimase latitante fino al giorno della sua morte. Fu poi condannato all’ergastolo in contumacia, ma, appunto, non scontò mai la sua pena.

Si scoprì solo successivamente che si sarebbe arruolato in una legione straniera spagnola nel 1976 a Madrid, sotto falso nome. Riguardo agli spostamenti e alla vita effettiva che Ghira condusse dopo essere scappato da Roma ci sono però ancora oggi imprecisioni e punti di domanda.

Andrea Ghira morte

Nel settembre del 1994, all’età di quarant’anni, in una abitazione a Melilla venne ritrovato un uomo morto di overdose. Si scoprì poi in seguito che in realtà si trattava di Andrea Ghira. Anche a proposito della sua scomparsa i dubbi non furono pochi.

Nel 1995 qualcuno avrebbe visto Ghira camminare in zona periferica di Roma. Ad immortalare la sua presenza sarebbe stata un’immagine scattata dai carabinieri tramite telecamere di sorveglianza. Tuttavia però nel 2016 si riaprono le indagini. Il cadavere di quell’uomo a Melilla venne riesumato per compiere ulteriori analisi del Dna.

Le ultime analisi hanno confermato che il soggetto morto era proprio Ghira e che probabilmente la foto scattata ritraeva un uomo con un aspetto simile a quello del latitante. A non credere mai al decesso dell’uomo furono la vittima sopravvissuta Donatella Colasanti (scomparsa prematuramente nel 2005 per un tumore) e Letizia, sorella di Rosaria Lopez, uccisa in quella villa sul Circeo.