Maurizio Landini tira dritto sullo sciopero di venerdì 17 novembre 2023 e conferma la serrata generale e avvertendo il ministro Salvini che l’eventuale procedura di precettazione sarebbe un attacco a un diritto dei cittadini. Il muro-contro-muro, però, prosegue, con il vicepremier della Lega che ribadisce la volontà di intervenire limitando la durata della protesta.

Sciopero del 17 novembre 2023, ancora Landini contro Salvini: “Intervento autoritario sarebbe sgradevole”

Quello sullo sciopero generale previsto per venerdì 17 novembre ha sempre di più i connotati di uno scontro politico in piena regola. Una qualifica che, oramai, viene riconosciuta dai più importanti esponenti della politica italiana, che attaccano il segretario generale della Cgil Maurizio Landini proprio come se fosse un leader politico.

Tuttavia, nonostante il parere negativo della Commissione di garanzia sugli scioperi, che ha richiesto una limitazione oraria per la protesta che non sarebbe più, quindi, uno ‘sciopero generale’, il leader della Cgil e il suo omologo della Uil Pierpaolo Bombardieri hanno confermato la serrata, pur con delle modifiche per specifici settori legati ai trasporti.

Queste, infatti, le parole di Landini intervistato da Radio24, che definisce “una forzatura politica” dire che quello del 17 non sarebbe uno sciopero generale.

Intendiamo confermare lo sciopero, non abbiamo intenzione di fare ricorso, come atto di responsabilità abbiamo esentato il trasporto aereo e portato a quattro ore dalle 9 alle 13 quello dei vigili del fuoco”.

Landini sulla mobilitazione: “È solo l’inizio”

Il segretario della Cgil torna, quindi, ad attaccare il ministro e vicepremier leghista Matteo Salvini, in merito alla sua ‘minaccia’, non troppo velata, di procedere con la precettazione, nel caso non ci fosse un passo indietro da parte dei sindacati.

Troveremmo sgradevole se il ministro pensasse di fare interventi di autorità, se si arriva a un atto di quel genere lì sarebbe un attacco diretto al diritto dei cittadini di scioperare anche quando non sono d’accordo con le politiche del governo. C’è una procedura, dovrà incontrare le organizzazioni. Non ci fermeranno con una precettazione, siamo solo all’inizio della mobilitazione“.

La replica di Salvini: “Senza passo indietro, interverrò con la precettazione”

Quasi in un ‘braccio di ferro’ a distanza, contemporaneamente all’intervento di Landini sono arrivate le parole, ovviamente di tutt’altro tenore, del ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Salvini.

Anche il vicepremier, intervistato da ‘Radio anch’io’ su Rai Radio 1, sembra deciso a proseguire per la sua strada, brandendo la ‘clava’ della precettazione davanti alle intenzioni di Cgil e Uil.

“Il diritto allo sciopero è sacrosanto, bloccare un intero Paese per 24 ore non è ammissibile. Oggi è l’ultima giornata in cui i sindacati possono rientrare nella legge. Il garante dice scioperate ma limitate i disagi, Landini e gli altri hanno detto no e tirano dritto. Invito a rispettare le regole e se non ci saranno cambi di passo entro la mezzanotte si può partire con la precettazione, imponendo per legge uno sciopero in una fascia limitata“.