Se vi sentite strani perchè studiate di notte e dormite di giorno o non preoccupatevi perchè siete in buona compagnia. Il genio si unisce alle stranezze del comportamento e lo scrittore americano Mason Currey ha raccolto in un libro, “Rituali quotidiani” pubblicato da Vallardi nel 2016, i ritmi, gli orari e le abitudini di lavoro di molti personaggi scoprendo che ognuno di essi, scienziato, artista, imprenditore, realizzava le proprie opere in una routine quotidiana fuori dagli schemi.

Racconta che “Truman Capote riusciva a scrivere solo da sdraiato e doveva rigorosamente avere accanto caffè e sigarette, ma non sopportava di vedere nel posacenere più di tre mozziconi” e poi “Lei Tolstoj che “di mattina non rivolgeva mai la parola ai familiari e, dopo la toeletta e la colazione a base di uova sode, si ritirava nel suo studio con una tazza di tè, per uscirne soltanto alle cinque del pomeriggio”.

Da Capote a Fellini, centocinquantuno ritratti di personaggi che hanno fatto la storia 

Currey scrive che il regista Federico Fellini soffriva di insonnia e “ogni mattina si alzava alle sei e cercava inutilmente di prepararsi una buona tazza di caffè, aspettando le sette per poter telefonare a qualcuno sperando di non essere insultato”. E le telefonate mattutine sono state una delle tante caratteristiche di Gianni Agnelli che di buon mattino svegliava allenatori e giocatori della Juventus. Ma l’Avvocato non è stato inserito tra i centocinquantuno ritratti di creativi geniali rivelati nella loro quotidianità, tra capricci e fobie, vizi e segreti.

Stefano Bisi